Ti ho amato dal primo istante...

Ti ho amato dal primo istante...

mercoledì 21 giugno 2017

IL PAESE DELLE VACANZE

Ieri è stato il giorno della consegna delle cosiddette "pagelle", ora chiamate schede di valutazione. Da oggi, invece, inizia ... l' #estate2017 !!! ^___^


Augurando buone vacanze a grandi e piccini, Mamma Mi e il suo pastrugno Vi dedicano questa simpatica filastrocca dell'indimenticabile Gianni Rodari.

Il Paese delle Vacanze
non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.
Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.
Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.

sabato 13 maggio 2017

13 maggio 2017: 8 anni di te.

Carissimo Riccardo,
pastrugno mio, come ti ho chiamato fin da quando eri piccino piccino, oggi è un giorno SPECIALE per te, ma lo è anche per me: 8 anni fa approdavi in questo mondo attraverso il mio corpo.

Da quel mercoledì 13 maggio 2009 alle ore 17,55 la mia vita è cambiata, è nettamente migliorata. Da quel giorno la mia vita è stata decisamente più piena di gioia grazie al tuo arrivo. Anche qualche litigata non è mancata nel corso di questi 8 anni e non mancherà in futuro. Nonostante le difficoltà iniziali dell'essere appena diventata mamma, le mie paure e i tuoi pianti iniziali, le litigate quando più grandicello hai iniziato a fare a volte dei capricci, com'è giusto che sia per dei bambini (siamo noi genitori a dover far capire che certi atteggiamenti non portano da nessuna parte), nonostante ciò, non riesco a immaginare la mia vita senza la tua presenza qui con noi, con me e papà. 

Quando eri piccino, non avevi ancora un anno e cercavi di parlare ma non ti riusciva così bene, ti è venuto fuori un mama Mi (la tua primissima parola è stata mama) che mi ha colpito il cuore e poi scherzosamente il nonno ha iniziato a chiamarmi mamma Mi quando c'eri tu. Ho perfino annullato ogni altro precedente indirizzo email e creato un nuovo indirizzo: mammami7309 ... dove 73 e 09 corrispondono rispettivamente ai nostri due anni di nascita ... Tu, pastrugno mio, mi hai trasformata da semplice donna in MAMMA.   Don Simone, alla S. Messa di domenica scorsa, ha proprio detto che essere mamma è una vocazione, è un mettersi al servizio e a tal proposito io e altre mamme abbiamo portato all'altare, al momento dell'offertorio, un grembiule, il segno del servizio. Essere mamma è un lavoro che non ha ferie, non ha malattie, non ha permessi, non ha orari, non ha stipendio, ma nonostante ciò rende la vita straordinaria, il semplice sorriso del proprio bambino, un bacio o un  abbraccio con  le sue manine delicate è un atto miracolosamente bello... 

Tu, Riccardo, rendi me una donna speciale: orgogliosa di essere la tua mamma. Ogni giorno, in questi 8 anni, ho gioito con te dei tuoi progressi e ho pianto con te delle tue piccole e temporanee sconfitte, dei tuoi errori. Io coccolavo te, quando avevi paura e allo stesso tempo ricevevo da te un affetto puro che mi ricaricava. Ed è ancora così. GRAZIE, piccolo grande tesoro mio! 

Ogni sera, quando ti accompagno a dormire e vedo che sereno ti addormenti, mentre ti leggo una storia, resto sempre, ancora adesso dopo 8 anni, letteralmente estasiata da te, dalla bellezza che scaturisce dal tuo volto, dal tuo cuore ... quando tu dormi ormai profondamente, resto ancora lì, ai piedi del tuo letto e recito una preghiera a Dio che non è proprio una preghiera, ma una parola, un'apparentemente banale parola: GRAZIE. Dico il mio GRAZIE a Dio per avermi donato un essere speciale come te, mio pastrugno.

Vorrei non farti mancare nulla nel limite del possibile ed evitando di farti crescere viziato come Veruca Salt (personaggio di uno dei nostri film - e libro - preferiti: "la fabbrica di cioccolato")...

Uno dei regali di compleanno che riceverai da me e da papà lo conosci e non lo dovrai scartare:  si tratta della festa di compleanno, a cui tieni molto, che ti abbiamo organizzato con i tuoi amici. 
Il secondo regalo è la festa che faremo proprio oggi in famiglia con i nonni e i tuoi fratelli maggiori... Il terzo regalo sarà la torta che preparerò per te e di cui non sai nulla, nemmeno gli ingredienti che utilizzerò: sorpresa per il mio bimbo goloso!  Il quarto regalo sarà una cosa che non ti aspetterai ma che sarà legata all'età che compi oggi ... ed infine il quinto regalo lo potrai scartare e, penso proprio che ne sarai felice, visto che è da un po' che me lo chiedi. ^___*  Però il regalo che non smetterai mai di ricevere e che non finirà mai, nemmeno quando avremo il cuore arrabbiato dopo una litigata, sarà il nostro amore, l'amore mio e di papà. 


BUON COMPLEANNO, pastrugno mio!

La tua Mamma Mi

domenica 16 aprile 2017

BUONA PASQUA


WHAT WILL YOU FIND IN YOUR EASTER EGG?? ^___^

                                                             


Lavoretto eseguito da mio figlio e dai suoi compagni di classe, 2° elementare ^___^

poesia scritta in classe con la maestra lo scorso 12 aprile e imparata poi a memoria. Bravi bambini della 2°B S. Andrea di Biassono (MB) ^___^

mercoledì 12 aprile 2017

Una lettera da ... Gesù.

E' iniziata la settimana Santa. In questi giorni ricordiamo ciò che ha dovuto subire Gesù. Giorni fa, la mia migliore amica mi ha mandato un messaggio che ho apprezzato moltissimo: conteneva una lettera, una probabile lettera che avrebbe potuto scrivere proprio lui, lui che si è sacrificato per noi, per amore verso tutti noi, sì proprio lui, Gesù. Ecco il testo di questa lettera.

«Scrivo dalla mia croce alla tua solitudine. A te che tante volte mi hai guardato senza vedermi e mi hai sentito senza ascoltarmi. A te che tante volte hai promesso di seguirmi da vicino e, senza sapere perché, ti sei allontanato dalle orme che ho lasciato nel mondo perché non ti perdessi.
A te che non sempre credi che io sia al tuo fianco, che mi cerchi senza trovarmi e a volte perdi la speranza di incontrarmi. A te che a volte pensi che io sia solo un ricordo e non capisci che sono vivo.
Io sono l’inizio e la fine; sono la via perché tu non ti perda, la verità perché tu non sbagli e la vita perché tu non muoia. Il mio tema preferito è l’amore, che è stato la mia ragione per vivere e per morire.
Sono stato libero fino alla fine; ho avuto un ideale chiaro e l’ho difeso con il mio sangue per salvarti. Sono stato maestro e servitore, sono sensibile all’amicizia e aspetto da tanto tempo la tua.
Nessuno come me conosce la tua anima, i tuoi pensieri, il tuo cammino, e so molto bene quanto sia grande il tuo valore. So che a volte la tua vita sembra povera agli occhi del mondo, ma so anche che hai tanto da dare, e sono certo che nel tuo cuore ci sia un tesoro nascosto: conosciti e allora riserverai un posto per me.
Se sapessi da quanto tempo busso alla porta del tuo cuore e non ricevo risposta! A volte soffro quando mi ignori e mi condanni, come Pilato. Soffro anche quando mi rinneghi, come Pietro, e quando mi tradisci, come Giuda.
Oggi ti chiedo di unirti al mio dolore, di prendere su di te la tua piccola croce insieme alla mia. Ti chiedo pazienza con i nemici, amore per il conuige, responsabilità nei confronti dei figli, tolleranza con gli anziani, comprensione con i fratelli, compassione verso chi soffre, servizio nei confronti di tutti, come io ho vissuto e ho insegnato.
Non vorrei vederti egoista, ribelle, pessimista. Vorrei che la tua vita fosse allegra, sempre giovane e cristiana. Ogni volta che ti scoraggi, cercami e mi troverai. Ogni volta che ti senti stanco, parla con me, raccontami i tuoi problemi.
Ogni volta che pensi di non servire a nulla non deprimerti, non ritenerti inferiore, non dimenticare che avrò bisogno della tua piccolezza per entrare nell’anima del tuo prossimo.
Ogni volta che ti sentirai solo non dimenticare che sono con te. Non stancarti di chiedermi, io non mi stancherò di darti. Non stancarti di seguirmi, io non mi stancherò di accompagnarti.
Non ti lascerò mai solo.
Gesù.»


La scorsa domenica 02/04/2017 alla GIORNATA INSIEME di catechismo, i bambini di seconda elementare insieme a noi catechiste hanno fatto questo meraviglioso collage e il giorno dopo, lunedì 03/04/2017 i bambini hanno vissuto una speciale via crucis con bacio finale a Gesù.

lunedì 3 aprile 2017

IL BAMBU'

Con questa storia di Bruno Ferrero, ho fatto capire al mio gruppo di bambini di seconda elementare, a catechismo, la morte di Gesù, che ha sacrificato se stesso per l'umanità intera. 

In un magnifico giardino cresceva un bambù dal nobile aspetto.

 Il Signore del giardino lo amava più di tutti gli altri alberi. Anno dopo anno, il bambù cresceva e si faceva robusto e bello. Perchè il bambù sapeva bene che il Signore lo amava e ne era felice. Un giorno, il Signore si avvicinò al suo amato bambù e gli disse: «Caro bambù, ho bisogno di te.»

Il magnifico albero sentì che era venuto il momento per cui era stato creato e disse, con grande gioia: «Signore, sono pronto. Fa' di me l'uso che vuoi.»
La voce de Signore era grave: «Per usarti devo abbatterti!» 
Il bambù si spaventò: «Abbattermi, Signore? Io, il più bello degli alberi del tuo giardino? No, per favore, no! Usami per la tua gioia, Signore, ma per favore, non abbattermi.»
«Mio caro bambù, se non posso abbatterti, non posso usarti.»
Il giardino piombò in un profondo silenzio. Anche il vento smise di soffiare. Lentamente il bambù chinò la sua magnifica chioma e sussurrò: «Signore, se non puoi usarmi senza abbattermi, abbattimi. Mio Signore, abbi pietà. Distruggi la mia bellezza, ma lasciami i rami e le foglie!»
«Se non posso tagliarli, non posso usarli.»
Il sole nascose il suo volto, una farfalla inorridita volò via. Tremando, il bambù disse fiocamente: «Signore, tagliali.»
«Mio caro bambù, devo farti ancora di più. Devo spaccarti in due e strapparti il cuore. Se non posso fare questo, non posso usarti.»
Il bambù si chinò fino a terra e mormorò: «Signore, spacca e strappa.»
Così il Signore del giardino abbatté il bambù, tagliò i rami e le foglie, lo spaccò in due e gli estirpò il cuore. Poi lo portò dove sgorgava una fonte di acqua fresca, vicino ai suoi campi che soffrivano per la siccità. Delicatamente collegò alla sorgente una estremità dell'amato bambù e diresse e l'altra verso i campi inariditi. La chiara, fresca, dolce acqua prese a scorrere nel corpo del bambù e raggiunse i campi. Fu piantato il riso e il raccolto fu ottimo. Così il bambù divenne una grande benedizione, anche se era stato abbattuto e distrutto. Quando era un albero stupendo, viveva solo per se stesso e si specchiava nella propria bellezza. Stroncato, ferito e sfigurato era diventato un canale, che il Signore usava per rendere fecondo il suo regno.

Noi la chiamiamo “sofferenza”. Dio la chiama “ho bisogno di te”.

domenica 29 gennaio 2017

I TRE GIORNI DELLA MERLA

I tre giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio: 29, 30 e 31 oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio. Sempre secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno.

Ecco le due versioni della celebre leggenda delle merla bianca che diventa nera a causa del freddo e della fuliggine di un camino.

Prima versione:

Tanto, tanto tempo fa a Milano ci fu un inverno molto rigido.
La neve scendeva dal cielo e copriva tutta la città, le strade, i giardini.
Sotto la grondaia di un palazzo in Porta Nuova c’era il nido di una famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la neve. C’era la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini, nati dopo l’estate.
La famigliola soffriva il freddo e stentava a trovare qualche briciola di pane per sfamarsi, perché le poche briciole che cadevano in terra dalle tavole degli uomini venivano subito ricoperte dalla neve che scendeva dal cielo.
Dopo qualche giorno il papà merlo prese una decisione e disse alla moglie: “Qui non si trova nulla da mangiare, se continua così moriremo tutti di fame e di freddo. Ho un’idea, ti aiuterò a spostare il nido sul tetto del palazzo, a fianco a quel camino, così mentre aspettate il mio ritorno non avrete freddo. Io parto e vado a cercare il cibo dove la neve non è ancora arrivata”.
E così fu fatto: il nido fu messo vicino al camino e il papà partì. La mamma e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido, scaldandosi tra loro e anche grazie al fumo che usciva tutto il giorno dal camino.
Dopo tre giorni il papà tornò a casa e quasi non riuscì più a riconoscere la sua famiglia! Il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero tutte le piume degli uccellini!
Per fortuna da quel giorno l’inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera.
Da quel giorno però tutti i merli nascono con le piume nere e, per ricordare la famigliola di merli bianchi divenuti neri, gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono detti “I tre giorni della merla”.

Seconda versione:

Una merla dal bellissimo piumaggio bianco, era sempre strapazzata da gennaio, mese freddo e scuro, che non aspettava altro che lei uscisse dal nido in cerca di cibo, per scatenare freddo e gelo.
Stufa delle continue persecuzioni, un anno la merla fece provviste che bastassero per un mese intero e poi si rinchiuse nel suo nido. Rimase lì, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che all’epoca durava ventotto giorni.
Giunti all’ultimo giorno del mese, la merla, credendo di aver ingannato il perfido gennaio, sgusciò fuori dal nido e si mise a cantare per prenderlo in giro.
Gennaio, furioso, se ne risentì e chiese tre giorni in prestito a febbraio. Avutoli in dono, scatenò bufere di neve, vento, gelo, pioggia.
La merla si nascose allora in un camino e vi restò ben nascosta aspettando che la bufera passasse.
Trascorsi i tre giorni e finita la bufera, la merla uscì dal camino, ma a causa della fuliggine, il suo bel piumaggio candido si era tutto annerito.
Così essa rimase per sempre con le piume nere e da quel giorno tutti i merli nascono di colore scuro.



Come in tutte le leggende, esiste un fondo di verità: nel calendario romano il mese di gennaio durava solo ventinove giorni.
Sempre secondo la leggenda, se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà mite; se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo.

sabato 28 gennaio 2017

La quinta partita della stagione per il mio pastrugno e i suoi compagni di squadra si avvicina...oggi pomeriggio si gioca a Milano, nella big city. Forza scoiattoli 2009! 💪

"Il basket è l’unico sport che tende al cielo. Per questo è una rivoluzione per chi è abituato a guardare sempre a terra."
(Bill Russell)



"Non chiederti cosa i tuoi compagni di squadra possono fare per te. Chiediti cosa tu puoi fare per i tuoi compagni di squadra."
(Magic Johnson)

chiquita!!! 
Forza piccoli campioni, voi mettetecela tutta e la partita sarà un gran spettacolo come sempre! 👍👍