Lo scorso 18 luglio ho comprato al mio pastrugno "la filastrocca di Pinocchio" di Gianni Rodari...
Ecco il testo di Rodari...
Qui
comincia, aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio, burattino
famosissimo per il naso arcilunghissimo. Lo intaglio' Mastro
Geppetto,falegname di concetto, ma piu' taglia - strano caso! - e piu'
lungo cresce il naso. Lavorando poi di fino fa
le mani al burattino che issofatto dalla zucca gli rapina la parrucca.
Anche i piedi fa al monello il paziente vecchierello e schivando i colpi
bassi gli insegnava i primi passi. Ma Pinocchio infila l'uscio, -
Salve, - strilla, - io me la sguscio! e Geppetto invan minaccia: -Torna
subito birbaccia! Per disdetta in mezzo al vicolo sta un gendarme a
perpendicolo che pel naso te lo acciuffa e severo lo rabbuffa. Per
salvarsi quello inventa che il patrigno lo tormenta: «Son scappato,
gente buona, perche' il bruto mi bastona!». La bugia fa un tristo
effetto: in prigion ci va Geppetto, accusato la' per la' di sevizie e
crudelta'.
Qui
continua l'avventura di Pinocchio testadura. Di ritorno alla casetta,
trova il Grillo che l'aspetta e gli tiene un bel sermone con infausta
conclusione: - Brutta fine, presto o tardi, tocca ai discoli bugiardi. -
Uh, grillaccio! - fa il monello, - parla un po' col mio martello! Vedi tu
che fine tocca a chi troppo apre la bocca. Corre quindi al focolare,
l'appetito per calmare: ma il paiolo, ahime', e' dipinto e anche il
fuoco e' un fuoco finto... Sta pero' fra l'immondizia un ovetto: che
delizia! In padella od in frittata la merenda e' assicurata. Rompe il
guscio il burattino e dall'uovo ecco un pulcino guizzar via, strizzando
l'occhio: «Tante grazie, sor Pinocchio!». Affamato,disperato va a bussar
dal vicinato, ma il vicino dal terrazzo, gli regala un freddo guazzo.
Su un caldano, come vedi, asciugar si volle i piedi: ed i piedi si
asciugarono ...anche troppo... e s'incendiarono.
Di
Pinocchio testadura qui continua l'avventura. Al piangente figlioletto
rifa' i piedi il buon Geppetto. Giura quindi il burattino abbracciando
il suo babbino: «Cambio vita, a scuola vo': giorno e notte studiero'!».
Cuce il vecchio un bel vestito: e' di carta, ma fiorito. Gli fa pur
senza fatica un berretto di mollica. Per pagare l'abbici' la giacchetta,
ahime', spari'... Trema, ha freddo il legnaiolo,
ma contento e' il suo figliolo. Mentre a scuola, a precipizio, va il
discepolo novizio, d'improvviso echeggia e tuona una musica birbona. A
godersi i burattini corron frotte di bambini. Gia' Pinocchio pensa,
scaltro: «Andro' a scuola doman l'altro». Ahi, l'ingresso costa caro.
Come far senza denaro? Vada in cambio del biglietto lo scolastico
libretto. A Geppetto un nuovo torto fa il monello malaccorto: ma e'
scusato almeno un poco che' il teatro e' un gran bel gioco...
Qui
continua, aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio, che alla scuola,
si capisce, il teatro preferisce. Scopron tosto il burattino Pulcinella
ed Arlecchino: « Vien da noi, caro fratello, se di legno e' il tuo
cervello!». Gia' Pinocchio guizza e salta sulla scenica ribalta.
Baci,abbracci, chiasso,festa, mentre il pubblico protesta. Il bel gioco
dura poco, ecco il truce Mangiafuoco: gran gigante
e gran barbone del teatro era il padrone. Con l'intruso egli progetta
di arrostirsi la cenetta: - Buon legname... Stagionato... per l'arrosto,
il piu' indicato. Arlecchin prega in ginocchio: - Per pieta', salvi
Pinocchio! Mangiafuoco, li' per li', si commuove: -Etci' etci'! - Per
accendere il camino bruceremo l'Arlecchino! Ma Pinocchio grida: - Mai!
Me soltanto brucerai. Si commuove a tanto amore il gigante di buon
cuore: - Via, pazienza, etci', etcio', carne cruda mangero'.
Qui
ritorna, aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio. Mangiafuoco, col
perdono, scudi cinque gli da' in dono. «Da Geppetto correro' e contento
lo faro'...» Ma per via l'hanno distratto Donna Volpe e Messer Gatto.
Mentre insieme all'osteria stanno in gaia compagnia, tien la Volpe al
burattino un discorso truffaldino: «Cinque scudi, chi rifletta, son ben
misera sommetta... Facci crescere la pianta
e ne avrai piu' di millanta!». « Ne avro' minimo un milione!» pensa il
bravo credulone e di notte, arcicontento, vola a far l'esperimento. Ma
in agguato sui sentieri stan due loschi masnadieri che gli gridano: «
Alto la'! I tuoi scudi sputa qua!». Per sfuggire a un tal duetto dietro
front fa il poveretto: corre, salta, balza, inciampica, sovra un pino
alfin s'arrampica. Ma del pino i suoi nemici tosto incendian le radici.
Di Pinocchio che sara'? tra poco si sapra'...
Qui
continua, aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio: di arrostire in
cima a un pino non ha voglia il burattino... Spicca un salto dalla
vetta,se la batte piu' che in fretta e fa prendere anche un bagno alla
Volpe e al suo compagno. «La' c'e' gente... Se ci arrivo sono salvo,
sono vivo.» «Ehi, di casa, siate buoni, nascondetemi ai predoni!» Bussa e
bussa, alla casina s'e' affacciata una Bambina.
Tiene gli occhi dolci e belli. Son turchini i suoi capelli. Ma i
malandri lo catturano, lo minacciano e lo torturano: «E' finita ormai la
corsa: qua la vita o qua la borsa!». Detto fatto te lo prendono, a una
quercia te lo appendono! «Per domani morirai e gli scudi sputerai!». Ma
la bimba blu-chiomata nientemeno era una fata e gia' incarica un
falchetto di sventare quel progetto. A Pinocchio il falco vola, scioglie
il nodo alla gola. Vive? E' morto il nostro amico? Aspetta un minuto che te
lo dico...
Qui
continua,aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio che Medoro, di
volata, porta in salvo dalla fata. In un candido lettino si depone il
burattino. Tre dottori in chirurgia studieran se morto sia. Dice il
corvo alla civetta: «Seppelliamolo in gran fretta!». Ma il buon Grillo
parla allora di Geppetto che s'accora, e pel mondo tutto solo va
cercando il suo figliolo. Piange il bimbo con trasporto...
e se piange...non e' morto. Un'amara medicina gli vuol dare la
fatina,ma Pinocchio strilla: «Ohibo'! Io piuttosto moriro'!». Nella
stanza si prepara in un attimo la bara e il monello,a tal visione, manda
giu' la sua pozione. Degli scudi che non vede la Fatina poi gli chiede.
«Ah, gli scudi... Li ho perduti! Col citrato li ho bevuti!». Ma
all'inutile bugia tosto il naso fa la spia... Nasi lunghi ce n'e' tanti:
questo batte tutti quanti.
Qui
continua,aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio: piange e strilla il
burattino che rivuole il suo nasino. Chiama allor la buona Fata mille
picchi all'adunata: «Si rosicchi,ad un mio segno, la proboscide di
legno». Torna il naso eccezionale a grandezza naturale: per la gioia il
suo padrone alla Fata da' un bacione. Svelto poi come un diretto vola in
cerca di Geppetto, sogna gia' di riabbracciarlo,
d'ogni pena consolarlo. Ma nel bosco incontra ancora una coppia
traditora e ricasca nel tranello l'inguaribile monello. «Siamo giunti,
questa qua dei Citrulli e' la citta',dove i poveri son micchi ed i furbi
sono ricchi.» «Questo e' il campo dei prodigi. Ci sotterri i tuoi luigi
e domani, al posto loro, troverai la pianta d'oro.» Ecco fatto, lo
sventato il suo bene ha seminato. Che portento nascera'? Tra un po' si vedra'...
Qui
continua,aprite l'occhio,l'avventura di Pinocchio che riposa nel suo
letto senza il minimo sospetto. Mentre sogna, il grullerello, di ducati
un alberello, lo deruban di soppiatto Donna Volpe e Messer Gatto. Da'
Loreto, con malizia, a Pinocchio la notizia: «Del tesor due buoni amici
ti han lasciato le radici...». Va l'afflitto a far lamento dell'infame
rubamento: va a lagnarsi col pretore, ch'e'
un gorilla di buon cuore. Con saggezza e con prudenza lo scimmion da'
la sentenza: «Ti sei fatto derubare? Fila dritto al cellulare». O
giudizio sorprendente: va in prigione l'innocente... E in
prigione,ahilui, rimane mesi quattro ad acqua e pane. A salvarlo
un'amnistia viene alfin di prigionia: escon ladri con furfanti, e
Pinocchio esce fra i tanti. Per tornare dalla Fata egli spicca una
volata. Viva ancor la trovera'?
Tra un po' ... leggerete il seguito... per ora, da Diano Marina, salutiamo tutti coloro che passeranno di qui !!!