Ti ho amato dal primo istante...

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sabato 20 luglio 2013

La filastrocca di Pinocchio

 Lo scorso 18 luglio ho comprato al mio pastrugno "la filastrocca di Pinocchio" di Gianni Rodari...


Ecco il testo di Rodari...

Qui comincia, aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio, burattino famosissimo per il naso arcilunghissimo. Lo intaglio' Mastro Geppetto,falegname di concetto, ma piu' taglia - strano caso! - e piu' lungo cresce il naso. Lavorando poi di fino fa le mani al burattino che issofatto dalla zucca gli rapina la parrucca. Anche i piedi fa al monello il paziente vecchierello e schivando i colpi bassi gli insegnava i primi passi. Ma Pinocchio infila l'uscio, - Salve, - strilla, - io me la sguscio! e Geppetto invan minaccia: -Torna subito birbaccia! Per disdetta in mezzo al vicolo sta un gendarme a perpendicolo che pel naso te lo acciuffa e severo lo rabbuffa. Per salvarsi quello inventa che il patrigno lo tormenta: «Son scappato, gente buona, perche' il bruto mi bastona!». La bugia fa un tristo effetto: in prigion ci va Geppetto, accusato la' per la' di sevizie e crudelta'.

Qui continua l'avventura di Pinocchio testadura. Di ritorno alla casetta, trova il Grillo che l'aspetta e gli tiene un bel sermone con infausta conclusione: - Brutta fine, presto o tardi, tocca ai discoli bugiardi. - Uh, grillaccio! - fa il monello, - parla un po' col mio martello! Vedi tu che fine tocca a chi troppo apre la bocca. Corre quindi al focolare, l'appetito per calmare: ma il paiolo, ahime', e' dipinto e anche il fuoco e' un fuoco finto... Sta pero' fra l'immondizia un ovetto: che delizia! In padella od in frittata la merenda e' assicurata. Rompe il guscio il burattino e dall'uovo ecco un pulcino guizzar via, strizzando l'occhio: «Tante grazie, sor Pinocchio!». Affamato,disperato va a bussar dal vicinato, ma il vicino dal terrazzo, gli regala un freddo guazzo. Su un caldano, come vedi, asciugar si volle i piedi: ed i piedi si asciugarono ...anche troppo... e s'incendiarono.

Di Pinocchio testadura qui continua l'avventura. Al piangente figlioletto rifa' i piedi il buon Geppetto. Giura quindi il burattino abbracciando il suo babbino: «Cambio vita, a scuola vo': giorno e notte studiero'!». Cuce il vecchio un bel vestito: e' di carta, ma fiorito. Gli fa pur senza fatica un berretto di mollica. Per pagare l'abbici' la giacchetta, ahime', spari'... Trema, ha freddo il legnaiolo, ma contento e' il suo figliolo. Mentre a scuola, a precipizio, va il discepolo novizio, d'improvviso echeggia e tuona una musica birbona. A godersi i burattini corron frotte di bambini. Gia' Pinocchio pensa, scaltro: «Andro' a scuola doman l'altro». Ahi, l'ingresso costa caro. Come far senza denaro? Vada in cambio del biglietto lo scolastico libretto. A Geppetto un nuovo torto fa il monello malaccorto: ma e' scusato almeno un poco che' il teatro e' un gran bel gioco...

Qui continua, aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio, che alla scuola, si capisce, il teatro preferisce. Scopron tosto il burattino Pulcinella ed Arlecchino: « Vien da noi, caro fratello, se di legno e' il tuo cervello!». Gia' Pinocchio guizza e salta sulla scenica ribalta. Baci,abbracci, chiasso,festa, mentre il pubblico protesta. Il bel gioco dura poco, ecco il truce Mangiafuoco: gran gigante e gran barbone del teatro era il padrone. Con l'intruso egli progetta di arrostirsi la cenetta: - Buon legname... Stagionato... per l'arrosto, il piu' indicato. Arlecchin prega in ginocchio: - Per pieta', salvi Pinocchio! Mangiafuoco, li' per li', si commuove: -Etci' etci'! - Per accendere il camino bruceremo l'Arlecchino! Ma Pinocchio grida: - Mai! Me soltanto brucerai. Si commuove a tanto amore il gigante di buon cuore: - Via, pazienza, etci', etcio', carne cruda mangero'.

Qui ritorna, aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio. Mangiafuoco, col perdono, scudi cinque gli da' in dono. «Da Geppetto correro' e contento lo faro'...» Ma per via l'hanno distratto Donna Volpe e Messer Gatto. Mentre insieme all'osteria stanno in gaia compagnia, tien la Volpe al burattino un discorso truffaldino: «Cinque scudi, chi rifletta, son ben misera sommetta... Facci crescere la pianta e ne avrai piu' di millanta!». « Ne avro' minimo un milione!» pensa il bravo credulone e di notte, arcicontento, vola a far l'esperimento. Ma in agguato sui sentieri stan due loschi masnadieri che gli gridano: « Alto la'! I tuoi scudi sputa qua!». Per sfuggire a un tal duetto dietro front fa il poveretto: corre, salta, balza, inciampica, sovra un pino alfin s'arrampica. Ma del pino i suoi nemici tosto incendian le radici. Di Pinocchio che sara'? tra poco si sapra'...

Qui continua, aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio: di arrostire in cima a un pino non ha voglia il burattino... Spicca un salto dalla vetta,se la batte piu' che in fretta e fa prendere anche un bagno alla Volpe e al suo compagno. «La' c'e' gente... Se ci arrivo sono salvo, sono vivo.» «Ehi, di casa, siate buoni, nascondetemi ai predoni!» Bussa e bussa, alla casina s'e' affacciata una Bambina. Tiene gli occhi dolci e belli. Son turchini i suoi capelli. Ma i malandri lo catturano, lo minacciano e lo torturano: «E' finita ormai la corsa: qua la vita o qua la borsa!». Detto fatto te lo prendono, a una quercia te lo appendono! «Per domani morirai e gli scudi sputerai!». Ma la bimba blu-chiomata nientemeno era una fata e gia' incarica un falchetto di sventare quel progetto. A Pinocchio il falco vola, scioglie il nodo alla gola. Vive? E' morto il nostro amico? Aspetta un minuto che te lo dico...

Qui continua,aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio che Medoro, di volata, porta in salvo dalla fata. In un candido lettino si depone il burattino. Tre dottori in chirurgia studieran se morto sia. Dice il corvo alla civetta: «Seppelliamolo in gran fretta!». Ma il buon Grillo parla allora di Geppetto che s'accora, e pel mondo tutto solo va cercando il suo figliolo. Piange il bimbo con trasporto... e se piange...non e' morto. Un'amara medicina gli vuol dare la fatina,ma Pinocchio strilla: «Ohibo'! Io piuttosto moriro'!». Nella stanza si prepara in un attimo la bara e il monello,a tal visione, manda giu' la sua pozione. Degli scudi che non vede la Fatina poi gli chiede. «Ah, gli scudi... Li ho perduti! Col citrato li ho bevuti!». Ma all'inutile bugia tosto il naso fa la spia... Nasi lunghi ce n'e' tanti: questo batte tutti quanti.

Qui continua,aprite l'occhio, l'avventura di Pinocchio: piange e strilla il burattino che rivuole il suo nasino. Chiama allor la buona Fata mille picchi all'adunata: «Si rosicchi,ad un mio segno, la proboscide di legno». Torna il naso eccezionale a grandezza naturale: per la gioia il suo padrone alla Fata da' un bacione. Svelto poi come un diretto vola in cerca di Geppetto, sogna gia' di riabbracciarlo, d'ogni pena consolarlo. Ma nel bosco incontra ancora una coppia traditora e ricasca nel tranello l'inguaribile monello. «Siamo giunti, questa qua dei Citrulli e' la citta',dove i poveri son micchi ed i furbi sono ricchi.» «Questo e' il campo dei prodigi. Ci sotterri i tuoi luigi e domani, al posto loro, troverai la pianta d'oro.» Ecco fatto, lo sventato il suo bene ha seminato. Che portento nascera'? Tra un po' si vedra'...

Qui continua,aprite l'occhio,l'avventura di Pinocchio che riposa nel suo letto senza il minimo sospetto. Mentre sogna, il grullerello, di ducati un alberello, lo deruban di soppiatto Donna Volpe e Messer Gatto. Da' Loreto, con malizia, a Pinocchio la notizia: «Del tesor due buoni amici ti han lasciato le radici...». Va l'afflitto a far lamento dell'infame rubamento: va a lagnarsi col pretore, ch'e' un gorilla di buon cuore. Con saggezza e con prudenza lo scimmion da' la sentenza: «Ti sei fatto derubare? Fila dritto al cellulare». O giudizio sorprendente: va in prigione l'innocente... E in prigione,ahilui, rimane mesi quattro ad acqua e pane. A salvarlo un'amnistia viene alfin di prigionia: escon ladri con furfanti, e Pinocchio esce fra i tanti. Per tornare dalla Fata egli spicca una volata. Viva ancor la trovera'?    

Tra un po' ... leggerete il seguito...  per ora, da Diano Marina, salutiamo tutti coloro che passeranno di qui !!!

domenica 7 luglio 2013

GIORNO STRANO

Una domenica di relax iniziando a organizzare le valige per la imminente partenza per il mare! Al momento siamo invasi dai giochi da spiaggia (stiamo facendo scegliere a pastrugno quali portare e quali lasciare a casa... se li portassimo tutti sarebbero troppi! :P) e nel frattempo ci deliziamo guardando rai yoyo e leggendo le filastrocche de La Pimpa...

C’ERA UN GIORNO
MOLTO STRANO
CON IL CIELO VIOLA
E UN PELLICANO CHE VOLA
SI CHIAMA NICOLA
PIMPA GLI CHIEDE
COSA NASCONDE NEL BECCO
NICOLA RISPONDE:
“UN FICO SECCO!”
E VOLA SOPRA LE ONDE.

lunedì 1 luglio 2013

Benvenuto LUGLIO! ^__^



A LUGLIO si va al mare
tanti giochi si possono fare
col secchiello e la paletta
costruiamo una casetta.