Un lunedì sera di novembre senza luna,
sarà stato per un prurito o forse uno
starnuto, Riccardo si svegliò.
Come fu come non fu, il sonno non tornò,
e Riccardo vide una piccola luce
che veniva da un'altra stanza.
«Io sono un bambino grande,
questo è solo un piccolo buio per me
e quella luce arancione non è certo...»
«...l'uomo nero che mi vuole acchiappare!
Io non ho paura, però è meglio andare.»
«Io sono molto coraggioso,
questo è solo un piccolo buio per me
e quelle luci rosse non sono certo...»
«... gli occhi del lupo che mi vuole mangiare!
Io non ho paura, però è meglio andare.»
«Io sono il bambino meno fifone del mondo,
questo è solo un piccolo buio per me
e quelle luci verdi non sono certo...»
«... le antenne del mostro che mi vuole spaventare!
Io non ho paura, però è meglio andare.»
«Non starò qui a tremare di sicuro,
questo è solo un piccolo buio per me
e quelle luci blu non sono certo...»
«... i denti dello squalo più grande del mare!
Io non ho paura, però è meglio andare.»
«Io sono un bambino che va a scuola,
questo è solo un piccolo buio per me
e quella luce gialla non è certo...»
«... il fantasma pronto a gridare!
Io non ho paura, però è meglio andare.»
«Ma guarda... guarda... quella lucina chiara...
Vediamo un po' cos'è...»
«... è la mamma che si è addormentata con il
libro in mano!»
«Ora ci penso io, mamma! Chiudo il libro,
rimbocco le coperte, ti do un bel bacino
e spengo questa luce.
E non ti preoccupare, la casa è tranquilla,
non ci sono mostri.
L'ho controllata io, stanza per stanza!»
«E so esattamente ...
... cosa sono tutte quelle luci!»
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