Ti ho amato dal primo istante...

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martedì 25 novembre 2014

LA STORIA DEL NATALE

Domenica prossima, 30 novembre 2014, inizierà il periodo dell'Avvento (anche se Mamma Mi&Pastrugno sono in Avvento già da due settimane, in quanto dove abitano loro è in uso il rito ambrosiano e il periodo di Avvento per il rito ambrosiano dura sei settimane anziché quattro) e in questi giorni la maestra Sabry leggerà a Pastrugno e ai suoi compagni "La storia del Natale".
Questa storia, poi, anche per ricordare il SI più dolce di tutta la Bibbia: l'accettazione di Maria, che festeggeremo il prossimo e imminente 8 dicembre.♥
 
Al tempo di Erode, re della Giudea, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio nella città di Nazaret a una vergine, promessa sposa di un uomo chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
E l'angelo disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te.
"Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
"Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; e il suo regno non avrà fine".
Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".
E l'angelo partì da lei.
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.
Anche Giuseppe salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.
Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.
Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro:

"Non temete, ecco vi annunzio
una grande gioia, che sarà
di tutto il popolo:
oggi vi è nato nella città
di Davide un salvatore,
che è il Cristo Signore.
Questo per voi il segno:
troverete un bambino avvolto
in fasce, che giace in una mangiatoia".

E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama".

Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro:
"Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere".
Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.

Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano:
"Dov'è il re dei Giudei che è nato?
Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo".

All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli:
"Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo".

Udite le parole del re, essi partirono.
Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.

Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

Allora l'angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo". Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto.

Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

Morto Erode, Giuseppe prese con sé il bambino e sua madre e tornò ad abitare a Nazaret.

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