AL POLO NORD, IN UNA PICCOLA CASETTA, VIVEVANO
IL SIGNORE E LA SIGNORA NATALE CON I LORO SETTE FIGLI: LUCI, TOMMI, MARGHE,
SARA, SIMO, ROBI E IL PICCOLO B.
LA VITA AL POLO NORD NON ERA AFFATTO FACILE.
OGNI GIORNO C’ERA SEMPRE PIU’ LEGNA DA SPACCARE, NEVE DA SPALARE, PESCI DA
PESCARE, COPERTE DA RAMMENDARE E FUOCO DA ALIMENTARE. LA FAMIGLIA NATALE ERA
INFELICE. MA NON IL PICCOLO B!
LUI ADORAVA IL POLO NORD. GLI PIACEVA FARE
ANGELI NELLA NEVE E COSTRUIRE PUPAZZI, DECORARE ABETI, E PREPARARE BISCOTTI AL
PAN DI ZENZERO. MA PIU’ DI OGNI ALTRA COSA, ADORAVA SCIVOLARE GIU’ DAL CAMINO.
QUINDI, QUANDO LA FAMIGLIA NATALE DECISE DI
TRASFERIRSI PIU’ A SUD AL CALDO, IL PICCOLO B DIVENTO’ MOLTO TRISTE. “NON VI
MANCHERANNO TUTTI QUESTI ABETI, I GHIACCIOLI E LE DISTESE DI NEVE?”, “NO,
PICCOLO B”, DISSERO, “NON CI MANCHERANNO AFFATTO”.
QUELLA NOTTE, MENTRE PREPARAVANO I BAGAGLI, CI
FU UNA TREMENDA BUFERA DI NEVE.
LA MATTINA SEGUENTE LA CASA ERA SEPOLTA DA UN
MUCCHIO DI NEVE. LA FAMIGLIA NATALE ERA INTRAPPOLATA.
“CHE COSA FACCIAMO?”, DISSE LA SIGNORA NATALE.
“CI PENSO IO”, DISSE IL PICCOLO B. “POSSO SALIRE
SU PER IL CAMINO!”.
IL SIGNORE E LA SIGNORA NATALE DIEDERO AL
PICCOLO B UN PO’ DI CIBO, DELLE RACCHETTE DA NEVE E LO MANDARONO A CERCARE
AIUTO.
DOPO AVER CAMMINATO A LUNGO, IL PICCOLO B GIUNSE
DAVANTI A UN RAMETTO.
“OH,OH”, DISSE. “TU DEVI ESSERE LA CIMA DI UN
ALBERO ALTISSIMO”.
“NO”, RISPOSE UNA VOCE. “SONO UNA RENNA
IN-IN-FREDDOLITA”.
IL PICCOLO B LIBERO’ LA RENNA DALLA NEVE.
“DIAMINE”, DISSE LA RENNA. “CHE COSA FAI QUI IN
GIRO?”.
IL PICCOLO B LE RACCONTO’ DELLA SUA FAMIGLIA
INTRAPPOLATA.
“SALI IN GROPPA”, DISSE LA RENNA, “ANDIAMO A
CERCARE AIUTO”.
“OH, CASPITA”, DISSE IL PICCOLO B, “SEI UNA
RENNA DAVVERO SPECIALE!”.
ARRIVATI ALLA SOMMITA’ DI UNA MONTAGNA, VIDERO
UNA CASA DA CUI PROVENIVA UNA LUCE. “FERMATI QUI”, DISSE IL PICCOLO B.
LA RENNA ATTERRO’, LO FECE SCENDERE E IL PICCOLO
B SCIVOLO’ GIU’ DAL CAMINO.
LA CASA ERA PIENA DI ELFI.
“PER TUTTI I FIOCCHI DI NEVE!”, DISSE IL PIU’
VECCHIO. “CHI SEI?”.
IL PICCOLO B SI PRESENTO’ AGLI ELFI E RACCONTO’
LORO DELLA SUA FAMIGLIA.
“POSSIAMO AIUTARTI NOI”, DISSE L’ELFO. “COSTRUIREMO
DELLE PALE E TIREREMO FUORI LA TUA FAMIGLIA DALLA NEVE”.
IN MEN CHE NON SI DICA LE PALE ERANO PRONTE.
“E ORA PICCOLO B”, DISSE L’ELFO, “COME FAREMO AD
ARRIVARE A CASA TUA?”.
“HO UNA RENNA VOLANTE”, DISSE IL PICCOLO B.
“WOW!”, DISSE L’ELFO. “E ANCHE UNA SLITTA?”.
“CHE COS’E’ UNA SLITTA?”, CHIESE IL PICCOLO B.
“BENE, BENE”, RISPOSE L’ELFO. “CREDO CHE DOVREMO
COSTRUIRNE UNA”.
LA MATTINA SEGUENTE ERA PRONTA.
IL PICCOLO B ATTACCO’ LA SLITTA ALLA RENNA, E
TUTTI VI SALIRONO SOPRA.
“PRONTI?”, CHIESE LA RENNA.
“PRONTI”, DISSE IL PICCOLO B.
ED ECCO CHE TUTTI PARTIRONO ALLA VOLTA DI CASA
NATALE.
A CASA, LA FAMIGLIA NATALE RIMANEVA IN ATTESA
DEL RITORNO DEL PICCOLO B.
ERA QUASI MEZZANOTTE QUANDO IL CANE SENTI’ UN
RUMORE FAMILIARE PROVENIRE DAL CAMINO. POTEVA ESSERE… ?
“ECCOMI”, DISSE IL PICCOLO B, “SONO A CASA!”.
LA FAMIGLIA NATALE ERA AL SETTIMO CIELO. MA SI
SENTIVA SEMPRE PIU’ RUMORE GIUNGERE DALL’ESTERNO. IL PICCOLO B APRI’ LA PORTA.
“GUARDATE”, DISSE IL PICCOLO B. “VI PRESENTO I
MIEI NUOVI AMICI”.
“BENVENUTI”, DISSE LA FAMIGLIA NATALE AGLI ELFI.
FU UN BELL’ANNO AL POLO NORD. LA FAMIGLIA NATALE
E GLI ELFI TRASCORSERO MOLTO TEMPO INSIEME E LA VITA NON ERA PIU’ DURA COME
PRIMA.
TUTTAVIA, QUANDO TORNO’ L’INVERNO, LA FAMIGLIA
NATALE DECISE DI TRASFERIRSI AL SUD.
E IL PICCOLO B? LUI NON PARTI’.
E TUTTI VOI CONOSCETE GIA’ IL RESTO DELLA
STORIA.
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