Ti ho amato dal primo istante...

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domenica 27 marzo 2016

IL PULCINO COSMICO

A casa di Mamma Mi, dall'uovo di cioccolata sapete cosa è saltato fuori? Sorpresa: un pulcino cosmico,
simile in tutto ai pulcini terrestri, ma con un berretto da capitano in testa e un'antenna della televisione sul berretto. Mamma Mi, suo marito e il pastrugno fecero tutti insieme: - Oh!, e dopo questo oh non trovarono più parole. Il pulcino si guardava intorno con aria malcontenta. - Come siete indietro su questo pianeta, - osservò, - qui è appena Pasqua; da noi, su Marte Ottavo, è già mercoledì. - Di questo mese? - domandò Mamma Mi. - Ci mancherebbe! Mercoledì del mese venturo. Ma con gli anni siamo avanti di venticinque. Il pulcino cosmico fece quattro passi in su e in giù per sgranchirsi le gambe, e borbottava: - Che seccatura! Che brutta seccatura!...

Cos'è che la preoccupa? - domandò Mamma Mi. - Avete rotto l'uovo volante e io non potrò tornare su Marte Ottavo. - Ma noi l'uovo l'abbiamo comprato in pasticceria. - Voi non sapete niente. Questo uovo, in realtà, è una nave spaziale, travestita da uovo di Pasqua, e io sono il suo comandante, travestito da pulcino. - E l'equipaggio? - Sono io anche l'equipaggio. Ma ora sarò degradato. Mi faranno per lo meno colonnello. - Be', colonnello è più che capitano. - Da voi, perché avete i gradi alla rovescia. Da noi il grado più alto è cittadino semplice. Ma lasciamo perdere. La mia missione è fallita. - Potremmo dirle che ci dispiace, ma non sappiamo di che missione si trattava. - Ah, non lo so nemmeno io. Io dovevo soltanto aspettare in quella vetrina fin che il nostro agente segreto si fosse fatto vivo. - Interessante, - disse Mamma Mi, - avete anche degli agenti segreti sulla Terra. E se andassimo a raccontarlo alla polizia? - Ma sì, andate in giro a parlare di un pulcino cosmico, e vi farete ridere dietro. -Giusto anche questo. Allora, giacché siamo tra noi, ci dica qualcosa di più su quegli agenti segreti. - Essi sono incaricati di individuare i terrestri che sbarcheranno su Marte Ottavo tra venticinque anni. - E' piuttosto buffo. Noi, per adesso, non sappiamo nemmeno dove si trovi Marte Ottavo. - Lei dimentica, cara Mamma Mi, che lassù siamo avanti col tempo di venticinque anni. Per esempio sappiamo già che il capitano dell'astronave terrestre che giungerà su Marte Ottavo si chiamerà Riccardo. - Toh, - disse il pastrugno di Mamma Mi, - proprio come me. - Pura coincidenza, - sentenziò il cosmopulcino. - Si chiamerà Riccardo e avrà trentuno anni. Dunque, in questo momento, sulla Terra, ha esattamente sei anni. - Guarda guarda, - disse Riccardo, - proprio la mia età. - Non mi interrompere continuamente, - esclamò con severità il comandante dell'uovo spaziale. - Come stavo spiegandovi, noi dobbiamo trovare questo Riccardo e gli altri membri dell'equipaggio futuro, per sorvegliarli, senza che se ne accorgano, e per educarli come si deve. - Cosa, cosa? - fece Mamma Mi. - Forse noi non li educhiamo bene i nostri bambini? - Mica tanto. Primo, non li abituate all'idea che dovranno viaggiare tra le stelle; secondo, non insegnate loro che sono cittadini dell'universo; terzo, non insegnate loro che la parola nemico, fuori della Terra, non esiste; quarto... - Scusi comandante, - lo interruppe Mamma Mi, - come si chiama di cognome quel vostro Riccardo? - Prego, vostro, non nostro. Si chiama Sudetti. Riccardo Sudetti. - Ma sono io! - saltò su il pastrugno di Mamma Mi. Urrà, - Urrà che cosa? - esclamò Mamma Mi. - Non crederai che tuo padre e io ti permetteremo... - Ma il pulcino cosmico era già volato in braccio a Riccardo. - Urrà! Missione compiuta! Tra venticinque anni potrò tornare a casa anch'io.

 - E l'uovo? - domandò con un sospiro Riccardo. - Ma lo mangiamo subito, naturalmente. E così fu fatto.

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