Ti ho amato dal primo istante...

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giovedì 13 febbraio 2014

L'inverno della strega Sibilla

Oggi pomeriggio io e pastrugno ci siamo rifugiati in biblioteca: pioveva a dirotto! :P E lì... abbiamo trovato una storia simpatica sull'inverno che non piace tanto ai bimbi, soprattutto quando piove e non si può correre fuori a giocare... ma serve anche questa stagione rigida...
Ma bando alle ciance, leggete l'avventura della Strega Sibilla! ^___^

La strega Sibilla guardò fuori dalla finestra e rabbrividì. Il giardino era coperto di neve. La fontana era gelata. Dai tetti pendevano ghiaccioli appuntiti. «Non ne posso più dell'inverno!» disse Sibilla.

Serafino entrò in casa. Aveva le zampe bagnate e i baffi completamente congelati.
Anche Serafino non ne poteva più dell'inverno!

Improvvisamente Sibilla ebbe un'idea.
Si mise subito all'opera. Prese il grande libro d'incantesimi e si mise a leggerlo attentamente.
Poi indossò il cappotto di pelliccia, il cappello di pelliccia, gli stivali da neve, i guanti e la sciarpa. Prese la bacchetta e uscì.

Serafino indossava già la sua pelliccia, così uscì anche lui. Aveva capito che stava per succedere qualcosa di eccitante e non voleva perderselo.

Sibilla chiuse gli occhi. Si alzò in punta di piedi, contò fino a dieci, agitò la bacchetta cinque volte e urlò:


A B R A C A D A B R A !



E accadde qualcosa di magico!


Il cielo era terso.
Tutta la neve era scomparsa.
Non era più inverno a casa di Sibilla.
Era piena estate.
Sibilla si tolse il cappotto di pelliccia,
il cappello di pelliccia,
gli stivali da neve, i guanti e la sciarpa.
Prese la sdraio,
uscì in giardino e si sdraiò al sole.
«Che bellezza,» disse Sibilla, «d'estate 
si sta decisamente meglio!»
Serafino si sdraiò sull'erba facendo le fusa.
Che bellezza, pensò, d'estate si sta meglio
che d'inverno!

Gli animali del giardino si risvegliarono
dal loro sonno invernale
e uscirono dalle tane sbadigliando.
Erano stati interrotti sul più bello
ed erano furiosi.
«E' troppo presto per l'estate!»
bofonchiarono. 
«Vogliamo tornare a dormire!»

I fiori, addormentati sotto la neve,
si svegliarono di colpo e iniziarono a crescere.
Spuntarono i germogli e poi le foglie.
Ma il sole era troppo caldo ...
Poco per volta chinarono la testa
e iniziarono a seccare.

Sibilla era preoccupata:
gli animali e i fiori non amavano
la sua estate.

Poi sentì un rumore molto strano ...

Sibilla si voltò.
Una folla entusiasta correva a rotta di collo
in direzione di casa sua.

In pochi minuti il giardino
fu pieno zeppo di persone.
Si tolsero i cappotti, i cappelli,
gli stivali, i guanti e le sciarpe.

Poi si sedettero al sole.
Calpestarono i fiori di Sibilla.
Lasciarono le bucce d'arancia sul suo prato.
Sguazzarono nella sua fontana.

Ben presto nel giardino non ci fu più spazio
per Sibilla e Serafino, che si ritirarono
in casa a guardare dalla finestra.
Il rumore era tremendo.
La confusione era tremenda.
La dolce estate di Sibilla era tremenda.

Poi si sentì un altro strano rumore.
Sembrava il tintinnio di un campanello ...

Qualcuno si era messo a vendere gelati nel suo giardino.

Sibilla era furibonda.
Afferrò la bacchetta.
Si precipitò sul balcone.
Fece un saltello, chiuse gli occhi, 
contò fino a dieci, agitò la bacchetta cinque volte
e urlò:

A B R A C A D A B R A !

Il sole scomparve.
Il cielo azzurro scomparve
e iniziò a cadere la neve.

Tutti si rimisero cappotto, cappello, stivali, 
guanti, sciarpa e corsero a casa. 
Gli animali tornarono nelle loro tane a finire il sonno invernale.
I fiori tornarono sottoterra in attesa della primavera.

Sibilla e Serafino entrarono in casa.
Sibilla si preparò una tazza
di cioccolata calda
e tostò le focaccine.
Poi riempì di latte tiepido la ciotola
di Serafino.

Infine s'infilò sotto le coperte.
Serafino si raggomitolò ai piedi del letto
facendo le fusa.
«Che bel calduccio,» disse Sibilla.
«Anche l'inverno, però, non è male! ...»

(Korky Paul e Valerie Thomas)



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