Oggi pomeriggio Ginevra con la sua mamma ha donato questa fiaba al mio pastrugno: perfetta per lui e per Mamma Mi e per tutti i bimbi golosi! ^___*
L'orsetto Ghigo si lamentava sempre perché non aveva altro da mangiare che mele acerbe e more acerbe. Un giorno incontrò Comare Volpe e le chiese se poteva aiutarlo a trovare qualcosa di meglio da gustare.
- Caro Ghigo, - disse Comare Volpe - io sono oggi in partenza per il Paese delle Api. Se vieni con me, potrai mangiare la cosa più dolce che esista al mondo! -
I due si avviarono e, cammina cammina, giunsero al Paese delle Api. La Regina delle Api fu gentilissima:
- Benvenuti, visitatori! - disse Sua Maestà a Ghigo e alla Volpe. - Il nostro miele è a vostra disposizione. Potete mangiare quanto volete, perché ne abbiamo i magazzini pieni, però dovete rispettare la nostra legge. Mangiate pure tutto il miele che desiderate, ma non portatene via neppure una goccia. -
- D'accordo, Maestà! - esclamarono felici i due.
L'orsacchiotto corse ai magazzini del miele e ne uscì stracarico di vasetti. Ragazzi, quanto ne mangiò!
Se fosse stato in palio il titolo di campione assoluto di mangiatori di miele, potete essere certi che Ghigo avrebbe riportato la vittoria. Non solo si sarebbe piazzato al primo posto, ma avrebbe anche stabilito il record mondiale per la quantità di miele ingurgitato e per la velocità con cui aveva condotto brillantemente a termine l'operazione.
Mentre l'orsacchiotto si andava ingozzando a velocità supersonica, Comare Volpe mangiava senza fretta una modesta porzioncina di miele, assaporando con il massimo piacere ogni cucchiaiata.
- Mi sembra che il miele ti piaccia poco, - farfugliò a un certo punto Ghigo con la bocca piena. - Ti sbagli - rispose Comare Volpe, interrompendo educatamente il pasto. - Il miele piace più a me che a te, come ti dimostrerò domani ... -
L'orsacchiotto non si prese neppure la briga di rispondere, ma seguitò a ingurgitare miele. Si interruppe solo al calare della notte, e dopo essersi sdraiato sotto un albero, si addormentò soddisfatto.
Quando si risvegliò, Ghigo si volle offrire una ricca colazione. A base del prodotto da lui preferito, naturalmente. Ma com'è come non è, il miele aveva un sapore nauseante. Pensò allora che durante la notte fosse andato a male ...
Immaginatevi invece il suo stupore quando si accorse che Comare Volpe non solo stava facendo colazione col miele, ma addirittura se lo pappava con grande appetito e col massimo gusto assaporandolo fino in fondo.
- Ah! - esclamò Ghigo. - Sono proprio l'orsacchiotto più sfortunato che esista al mondo! Il mio miele, durante la notte, si è trasformato ed è diventato immangiabile, mentre quello di Comare Volpe, da come sto vedendo, non è cambiato affatto! -
Ghigo si avvicinò alla Comare e le domandò: - Amica mia, il tuo miele è sempre buono? Il mio ha un pessimo sapore e dovrò buttarlo. Non capisco che cosa sia accaduto. Non sapevo davvero che il miele potesse andare a male e diventare così cattivo! -
- Caro Ghigo, il tuo miele non è andato a male e non è neppure da buttar via ... - Che cosa dici? Mi vuoi prendere in giro? Assaggialo anche tu, se non mi credi! -
Comare Volpe scoppiò a ridere, poi disse: - Caro Ghigo, anche le cose più buone, quando vengono consumate senza misura, finiscono col nauseare! Se tu avessi mangiato il miele con moderazione, come ho fatto io, a quest'ora seguiteresti a gustarlo con piacere. Invece adesso ti sembra la cosa più disgustosa che ci sia. Peggiore anche delle mele e delle more acerbe di cui ti lamentavi. Te l'avevo detto che oggi il miele sarebbe piaciuto più a me che a te! -
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