Un racconto esemplare, tanto per bambini, che per adulti, sull'amore, la crescita, la curiosità e l'entusiasmo.
C'era una volta una famiglia di topolini. Erano dieci fratellini. Erano topolini GRANDI, coraggiosi e vivacissimi. Tutti, tranne Nicola.
Nicola era il topolino più piccolo del mondo.
Era molto, molto piccolo.
Anche per un topolino.
I suoi fratelli e le sue sorelle non davano preoccupazioni alla mamma.
Erano abbastanza grandi e sapevano badare a loro stessi.
Invece la mamma si preoccupava per Nicola.
Aveva paura che gli succedesse qualcosa, e lo faceva sempre restare a casa, fermo e buono.
Non lo lasciava arrampicarsi.
Non lo lasciava correre.
Non lo lasciava saltare.
Perché aveva paura che si facesse male.
Non lo lasciava uscire in primavera perché poteva bagnarsi.
Non lo lasciava uscire in estate perché rischiava di prendersi un colpo di sole.
E nemmeno in autunno perché poteva cadergli una castagna sulla testa.
Quando arrivò l'inverno, Nicola era proprio stufo.
Voleva andare in giro per il MONDO.
Ma la mamma gli disse: "Il mondo è troppo grande per te, potresti passare dei guai".
"Così non va bene", disse la nonna. "Lo tieni nella bambagia, quel topolino".
"Questa sì che è una buona idea!", esclamò la mamma.
E prese della bambagia.
L'avvolse intorno a Nicola.
Tutto intorno, giro giro,
solo i piedi rimasero fuori.
Così protetto, Nicola ebbe il permesso di uscire, tutto avvolto nella bambagia, al riparo dalla pioggia, dal sole e dalla neve.
Quando cadeva, atterrava sul morbido.
Quando gli cascava qualcosa in testa, non gli faceva male.
Era al sicuro, proprio al sicuro. O forse no?
"Oh, guarda, una palla di neve!" strillò un bambino.
Prese Nicola e lo gettò...
SPLASH! Nel fiume gelato.
Un po' della bambagia venne via.
"Oh, guarda, una meringa!" starnazzò un'oca.
E lo rincorse: Squack! Squack! Squack!
Un altro po' della bambagia venne via.
Nicola nuotò a lungo.
Poi arrivò sulla riva, tutto fradicio.
"Mmm, un coniglietto grasso e bianco!" guaiolò la volpe.
E lo inseguì: Arf! Arf! Arf!
A quel punto TUTTA la bambagia venne via.
Nicola si mise a correre.
Saltò in un buco.
E si nascose.
La volpe se ne andò.
Nicola si asciugò al sole.
Poi saltellò a casa.
Si sentiva molto GRANDE.
La mamma era preoccupatissima.
"Nicola, dov'è la tua bambagia?", squittì.
"Poteva succederti qualcosa!"
"Mi è successo di tutto!", strillò Nicola.
Mi hanno beccato.
Mi sono bagnato, poi congelato.
Ma ho nuotato.
Sono stato inseguito.
Ho corso e saltato e... mamma, sono ancora vivo!
E senza la bambagia!
Posso uscire ancora domani?
La mamma fece un lungo sospiro e disse ...
"Se lo desideri, vai pure.
Ma fai attenzione. Copriti. Fai il bravo. Divertiti. Ti voglio bene, Nicola Passaguai."
E così Nicola Passaguai se ne andò per il mondo.
A volte ebbe paura.
A volte si fece male.
Ma ... ne valeva proprio la pena!
(Jeanne Willis, Tony Ross)
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