Ti ho amato dal primo istante...

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mercoledì 11 settembre 2013

IL MULINO DI MIA E LEO



A SETTEMBRE si fa il vino
ne beviamo un bicchierino
poi a scuola ritorniamo
e con i compiti ricominciamo.



Alcuni mesi fa, in uno dei tanti negozi Thun ©, io e il mio pastrugno abbiamo ricevuto in omaggio un libriccino carino: IL MAGICO MONDO DI SONNI. Ecco l'avventura di questi due fratellini, un'avventura autunnale. 



Mia e Leo non avevano mai visto così tanti lampi e tuoni in una sera... ma quella pioggia annunciava l'autunno e poi l'indomani il primo giorno di scuola. Al calduccio sotto le coperte, la bambina abbracciava Nina e Nelly.
"Io non ci vado domani!", diceva: "Non ho nemmeno un ombrellino per ripararmi!". "Ci vado io!", sussurrò allora il fratellino, che spaventato dal temporale era scappato nel letto di Mia: per lui era un dispiacere essere piccolo e non poter imparare come i grandi tutte le cose della scuola!
Quando però era scoccata la mezzanotte, i due bambini erano svegli, in piedi e pronti, non a raggiungere la scuola, né l'asilo, ma a partire verso il magico mondo!
Prima che Sonni li chiamasse, come sempre, erano già saltati giù dal letto per poi correre incontro al loro amico più veloci della luce di un suo raggio.
La porta allora si era aperta e Mia e Leo si erano ritrovati sulla riva di un bellissimo torrente sotto un cielo senza lampi e senza tuoni: come poteva mancare un bel sole, se Sonni dall'alto viaggiava con loro? ;)
Al centro del torrente sorgeva una minuscola isola e in mezzo all'isola c'era una casetta di legno e di pietra con una porticina, tante finestre, un cortile, un tetto e, in più, una grande ruota sul retro!
"Questo è il vostro mulino!", spiegò Sonni: "La sua ruota serve a macinare il grano, il grano diventa farina, e la farina si impasta e si cuoce per farne tanto buon pane croccante!". Mia già adorava il suo mulino e voleva condividere quella gioia con Leo. Così si voltò e lo cercò, ma si accorse che Leo ... non c'era più!
Chissà dove se n'era andato a giocare, il suo fratellino birichino: possibile che ne combinasse sempre una, anche qui nel magico mondo? ;)
"Vedrai, tornerà al mulino!", l'aveva rassicurata Sonni, ma intanto Mia aveva avuto un'idea. "Basterà fargli sentire l'odore del pane...", aveva esclamato: "...e subito Leo correrà a far merenda!".
Così la bambina si mise subito al lavoro: si avvicinò alla ruota e provò a farla girare, provò e riprovò, solo che le pale erano molto pesanti e le sue braccia non erano forti abbastanza! :(
A un tratto poi Mia si era accorta di uno scoiattolo che la osservava dall'albero. Si chiamava Berni, sembrava simpatico e magari poteva scendere dal ramo a darle una mano. "Vorrei aiutarti, ma sono debole anch'io, perché ho fame!", si giustificò Berni, che non trovava più le sue provviste per l'autunno e per l'inverno.
La bambina però non si scoraggiò e continuò a spingere la ruota, a provare e a riprovare, tutta sola. Spingeva sempre più forte, sempre di più, finché di colpo perse l'equilibrio e... cadde in acqua!
Mia aveva tanta paura, perché l'acqua l'aveva trascinata subito lontano e chissà dove. Poi però, per fortuna, dal cespuglio dove si era aggrappata, era comparso quel birichino di Leo.
La bambina lo strinse in un abbraccio: "Eri caduto in acqua anche tu!", esclamò. "Voglio tornare al mulino!", le fece eco il fratello, che rideva e piangeva per la gioia.
Ma nuotare era troppo difficile per i due bambini, soprattutto ora che incominciava a piovere e che Sonni tra lampi e tra tuoni riusciva appena a far capolino da una nuvola ...
Ma dalla riva del torrente qualcun altro faceva capolino: era Boris, l'orsetto lavatore, impegnato nel lavaggio di una ghianda. "Ti aiutiamo?", gli chiese Leo, curioso e intraprendente come sempre. Boris allora gli diede uno zainetto dove infilare le ghiande già lavate.
"Queste provviste non sono mie!", spiegò: "Sono del mio amico Bermi, che le aveva perse, e ora vado al mulino a portargliele". "Ci andiamo insieme allora!", gridò Mia, sicura che l'orsetto lavatore fosse anche un perfetto nuotatore!
In effetti Boris era un bravissimo maestro di nuoto e si muoveva veloce tra le rapide del torrente, sbattendo non solo le quattro zampette, ma anche la sua folta coda.
Con la coda poi reggeva lo zainetto, che anche se pieno di provviste stava a galla e all'occorrenza poteva diventare un buon salvagente per Mia e Leo.
Così, tra scrosci di pioggia e pesciolini, il maestro e i due allievi nuotatori stavano finalmente approdando al mulino e all'isoletta che tra le acque ingrossate del torrente sembrava adesso molto più piccola!
"Guardate, le pale della ruota girano da sole!", aveva gridato Mia, stupefatta, quando era uscita dall'acqua. Com'era possibile? Forse qualcuno le spingeva restando invisibile? Di sicuro non era Berni, perché lui stava giocando con Boris e con le care provviste ritrovate; e nemmeno Sonni, certo, che era appena ricomparso accanto a loro.
"E' stata l'acqua del torrente!", svelò proprio Sonni ai due bambini: "La pioggia l'ha fatta aumentare, così è arrivata fin sotto le pale e scorrendo le ha messe in movimento!".
Dopo aver preso lezioni di nuoto e aver scoperto il segreto del mulino, ora Mia e Leo erano pronti a imparare come si impasta e si inforna un buon pane.
Nella farina appena macinata, avevano aggiunto non solo acqua e lievito, ma anche qualche seme saporito preso dalle provviste dell'amico scoiattolo.
Poi avevano lavorato l'impasto con le loro piccole mani, piano piano, e lo avevano diviso in tanti panini da cuocere per la merenda con Berni e con Boris, che li aspettavano affamati in cortile.
L'odore del pane appena sfornato, dolce e croccante, si era sparso molte oltre il mulino, al di là dell'isoletta e lungo il torrente, fino alla cima delle montagne. "Ecco la mia provvista per l'autunno!", disse Berni masticando coi dentoni.
"E anche per l'inverno!", aggiunse Boris, che aveva deciso di non lavare quel cibo squisito, ma di mangiarlo così, mentre era caldo. Il pane di Mia e Leo era fatto per tutti i gusti e di tutte le forme: c'era anche quella di un sole, come Sonni, e persino quella di un orsetto lavatore!
La mattina dopo c'erano ancora lampi e tuoni ... però Mia era pronta per andare a scuola insieme al papà e al fratellino che a tutti i costi voleva accompagnarla.
A svegliarli era stato il profumo del pane preparato dalla mamma a colazione e dopo felici, appena usciti di casa, i due bambini si erano messi a giocare facendo 'ciak ciak' con la pioggia. :)
Scuola o non scuola, avevano imparato che anche l'autunno offre a tutti cose belle e può rendere felici e contenti grandi e piccini, scolari e maestri. :)

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