In biblioteca stamattina ho preso alcuni libri al mio pastrugno tra cui la storia che sto per condividere con tutti voi: L'ALBERO E LA BAMBINA. A Ric piace molto.
La bambina parlava a modo suo. Risparmiava una parte delle parole e riusciva a far ridere tutti, compreso il cane Orazio.
Bina bambina botto bottone tella frittella segno disegno.
Una sera prima di dormire però seppe dire alla sua mamma una frase intera: "Mamma, ma gli alberi possono volare come uccellini?".
La mamma rise e rispose di no.
La bambina allora disse: "Io so volare".
La mamma stupita la guardò.
La bimba l'abbracciò con forza e baciandola sulla punta del naso disse: "Io so volare con la testa".
Allora la mamma raccontò per lei questa storia che non si sa se è vera o di pura invenzione.
C'era su una collina un albero antico pieno di nodi e di formiche e di segni. Aveva una chioma cangiante al vento e al sole perchè l'argento di una faccia della foglia faceva nascondino col verdemarcio dell'altro lato così da abbagliare di luce tutto intorno.
L'albero era bellissimo e triste. Sognava da sempre di volare e le radici lo tenevano stretto in un abbraccio perenne con la terra su cui tanti anni prima la cornacchia aveva lasciato cadere un seme secco.
Cosa avrebbe fatto per tornare indietro.
Sognava di convincere la cornacchia a trattenere nel becco il seme ancora e ancora fino a raggiungere il mare e lì farlo cadere per rendere infinita la libertà che anelava di possedere.
Sperava che un giorno quel vento freddo e poi caldo e poi ancora freddo nel corso delle tante stagioni potesse staccarlo dalla collina e trascinarlo via sopra una nuvola lieve come zucchero filato.
Era certo che da lassù il mondo gli sarebbe parso diverso, più bello e molto più vario.
Una sera d'estate in cui il buio tardava a raggiungerlo con le ombre lunghe della collina antistante, giunse ai suoi piedi una bambina.
Bella era, come il sole.
I capelli sottili di grano avevano molte vie da prendere per formare riccioli lievi e luccicanti mentre due grandissimi occhi nocciola brillavano di una luce furba e amorosa verso tutto.
La bimba raggiunse l'albero e una volta sotto la chioma girò la testa in su ad osservare l'incanto di quel misterioso e vitalissimo ammasso di foglie.
La bimba non parlava bene e le sue parole si fermavano a metà oppure iniziavano un po' dopo il normale.
Ma di fronte a quella meraviglia non ebbe dubbi e chiese: "Albero, ma te sai volare come uccellini?".
L'albero antico ebbe un fremito e sprizzò tutto intorno una rugiada umida come piccole lacrime di pipistrello.
La bimba allora capì e gli disse: "Albero, io so volare come uccellini".
L'albero si stupì e muto com'era sperò che la bambina continuasse a parlare poiché a quel punto la curiosità si era impossessata di lui fino alla più piccola ruga di legno infestata di formiche rosse.
La bimba allora fece uno sforzo grande e disse ancora: "Io so volare con la testa".
L'albero pensò 'Forse questa bimba è un po' matta'.
Ma subito dopo comprese le parole di quella donna ancora piccola che con le manine carezzava piano il tronco ruvido che lo teneva prigioniero a terra.
Come pareva forte, più forte di lui quella bimba morbida e piccola che aveva compreso il segreto della felicità.
E anche lui capì la forza vitale di quelle parole poche e semplici e cominciò a cantare dentro di sé poiché si sa che gli alberi mai hanno parlato.
E cominciò una cantilena dolce e muta che tesseva parole e le infilava una ad una come perle piccole di una collana infinita.
'Niglio coniglio rosso vermiglio lale maiale porcello cinghiale bina bambina latta lattina giaggio formaggio mangiamo di maggio rosa rugosa bimba riposa tello mantello dell'albero bello'.
La bimba cantava e l'albero musicava le foglie al vento una fiaba antica senza risposte nel dire cose di sempre, semplici e vere.
La bambina si addormentò sotto l'albero e sognò di volare.
L'albero dormì per la prima volta nella sua vita di un sonno profondo pieno di luce e d'aria fresca e nei sogni volava nel vento come un'enorme farfalla verde.
Così fu quel giorno e poi per sempre sarà poiché si sa, nei sogni si rimane sempre bambini e gli alberi volano come uccellini.
'Lelle sorelle la luna e le stelle
Tazio l'Orazio ch'è un cane mai sazio
pelli capelli bambini ribelli
more d'amore non fare rumore,
bina bambina la mamma è vicina
tella frittella come sei bella
lalla farfalla bell'albero balla
tare cantare e io so volare!'
(Arianna Papini)
mi piace la storia dell'Albero e la bambina. Il potere del sogno è la consegna per vedere un futuro migliore senza mai scoraggiarsi o peggio arrendersi. Grazie per la condivisione
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