Ti ho amato dal primo istante...

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giovedì 26 settembre 2013

La fiaba della Fata Petorsola



La mia amica toscana mi ha omaggiata di una fiaba della maremma toscana... Grazie Concetta! ♡♡♡

C'era una volta, nel cuore del monte Amiata in Maremma, un castello di cristallo arroccato su un picco roccioso dinanzi a SantaFiora nel quale abitava la regina delle fate petorsole con la propria figlia e uno stuolo di amiche streghe-fate. Si racconta, che si recasse in paese solo per cuocere il pane nel forno pubblico, spesso accompagnata dalla figlia. Sempre puntuale e silenziosa, non era ben vista dalle altre donne del paese, che al contrario erano chiacchierone e sempre in ritardo. Per questo, un bel giorno, decisero di farle uno scherzo: presero sua figlia e finsero di volerla cuocere insieme al pane nel forno. Petorsola si infuriò e, strappata la figlia dalle loro mani, si diresse verso il suo castello ripetendo: “Non ho mai visto questa cosa fare, ‘na figlia di fata volerla infornare..! ”. Per non farsi più vedere dagli abitanti del paese che avevano osato sfidare la sua pazienza, trasformò con un incantesimo la sua dimora in un grande sasso che oggi, dall’alto, veglia minaccioso sul paese di Santa Fiora. Le fate-streghe da allora si trasformarono in gatti: e ancora oggi nella notte si divertono a intrigare le code e i crini dei cavalli del paese e ogni sabato tornano sul loro sasso per consumare i sabba. Come antidoto contro il loro maleficio ancora oggi si usa tenere esposto nelle stalle “lo zigulo”, un rametto di ginepro con un fiocco rosso.

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