Ti ho amato dal primo istante...

Ti ho amato dal primo istante...

domenica 4 maggio 2014

Treccedoro e i Tre Orsi



C’è una famosa e stolta favoletta che non dovrebbe mai essere letta: sì, resto sempre pieno di stupore su come possa, un bravo genitore, narrare al suo bambino, bravo gonzo, di quella piccola faccia di bronzo, quell’impunita che, con decisione, io manderei dritta dritta in prigione!
Perché? Prova un momento a immaginare: ti sei alzata presto a cucinare e, dopo tanto generoso sforzo, è pronta una buona pappa d’orzo, il buon caffè aromatico, fumante, la marmellata e il pane croccante: e tutto questo già hai ben disposto, le tazze, le stoviglie, tutto a posto: quelle per il papà, per il piccino, e papà dice: «Oh, perbaccolino! Ahi, come scotta, porca la patata! Facciamo una breve passeggiata, finché non si raffredda un pochettino? Su, camminare giova all’intestino, oltre che migliorare l’appetito! ».
Da brava moglie, approvi il marito, e, insomma, siete usciti da un minuto, che quel rospetto avido e nasuto, sì, quella Treccedoro, quel pidocchio, scivola in casa e, in un batter d’occhio, si guarda attorno e vede in un istante le tre scodelle di pappa fumante e, senza starci un attimo a pensare, con il cucchiaio comincia a sbafare.
Io lo ripeto, saresti contenta, dopo aver mescolato la polenta, che un piccolo brigante sconosciuto se la pappasse tutta in un minuto? Ma non finisce qui: stammi a sentire, il peggio, ancora, te lo devo dire!
Tu sei, s’intende, una brava massaia, che provvede alla casa, attenta e gaia: in tutti questi anni benedetti certo hai raccolto molti begli oggetti: dei cherubini dalle ali dorate, mobili antichi di aste raffinate: ma il pezzo più prezioso e più raro, è una graziosa, svelta seggio letta, dei tempi di Regina Elisabetta: un seggiolone ornato, è il tuo gioiello: dalla nonnina l’hai ereditato …
Ma Treccedoro mica ci ha badato: senza pensarci, senza alcun rispetto, ci ha schiaffato il suo grosso culetto e crack! quel seggiolone delicato, senza rimedio è stato fracassato. E almeno lei dicesse: «Santa pace! Oh, che peccato! Oh, come mi spiace …». Ma Treccedoro no: comincia a urlare, e «Brutta sedia marcia! » ad imprecare, e dire parolacce, tutte quelle, che a te fan certo accapponar la pelle: vi accenno solo, perché ben si sa che nessuno stamparle mai vorrà.
Ora, tu credi che la brutta arpia abbia il buon senso di scappare via? Nemmeno per idea: mi spiace assai, ma altre cose turpi sentirai.
Dunque, quella decide di restare, e dice: «Voglio un poco riposare …». Sale di sopra, vede i letti: ed ora, oh, quello che accadrà è peggio ancora!
Solitamente, chi è ben educato, a letto va dopo essersi scalzato: nemmeno i peggiori pelandroni ci vanno con le scarpe e gli scarponi.
No: Treccedoro mica le ha levate: tutte infangate, sozze e incrostate, grumose di poltiglia, di pantani, e, sì, va detto: anche cacche di cani.
Io mi domando ancora: che faresti se tutti questi sudiciumi agresti, queste strafetentissime sostanze, una te le portasse per le stanze, e per di più, immondo animaletto, te ne spalmasse interamente il letto?
E bada bene: in quella brutta storia, a meno che mi inganni la memoria, non è mai detto, e indicato neppure, che quella si levò le calzature!
Non lo trovate un racconto orrendo? Signori: è un processo che pretendo!
«Crimine primo! » dica il Magistrato: profanazione di alloggio privato!
«Altro delitto! » incalzi l’accusante: furto con sbafo di pappa fumante!
«Accusa terza! » insista impietoso: distruzione di mobile prezioso!
«Crimine quarto! »: lesa biancheria con disgustosa e immonda sozzeria!
E dirà il Giudice, senza esitazione: «Sia condannata alla dura prigione! ».
Invece, in quel racconto dissennato, la bestiolina niente ha pagato!
Anzi, i bambini van gridando in coro: «Oh, ce l’ha fatta! Brava, Treccedoro! ».
Be’, quanto a me, la discolaccia orrenda dovrebbe fare una fine tremenda …
Ecco il finale che ritengo adatto: «Papà! » pianse l’Orsetto. «Guarda il piatto! Ma dov’è la mia pappa, papà mio? » E disse l’Orso: «Te lo dico io: vieni con me di sopra, piccolino: la pappa, lo vedrai, è sul lettino … E se qualcuno è dentro, non fa niente: mangiati pure lei, tranquillamente!».

Nessun commento:

Posta un commento