Ti ho amato dal primo istante...

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sabato 28 dicembre 2013

La Luna

C'era una volta un paese al buio.
La notte scendeva  fitta ad avvolgere le strade, le case, le finestre e i campi.
Il cielo si faceva d'inchiostro e un drappo di velluto nero si stendeva su tutte le cose.
Nessuno, in quel paese, usciva di casa dopo il tramonto, e, se proprio non se ne poteva fare a meno, era sempre necessario portarsi dietro una candela, una lampada, un focherello qualsiasi per trovare la strada in mezzo alle tenebre.
Un giorno quattro amici presero una lanterna, lasciarono il paese e si misero a girare il mondo.
Cammina, cammina arrivarono in un posto dove, quando il sole se n'era andato a dormire dietro i monti, si vedeva splendere, sopra una quercia, una palla lucente che mandava il suo chiarore per tutta la campagna.
I viandanti si fermarono stupiti e chiesero a un contadino, che passava di là, che luce mai fosse quella.
- E' la luna, - rispose il contadino. - Il nostro sindaco l'ha comprata in città e l'ha appesa alla quercia perché tutti possano vederla. Ogni giorno viene pulita bene e la notte risplende.
Il contadino se ne andò per la sua strada e uno dei quattro amici disse:
- Di sicuro, una lampada come questa servirebbe anche nel nostro paese. Un albero grande c'è anche da noi. Pensate che bellezza se la notte ci si potesse vedere senza perdersi nel buio.
- Certo, - disse il secondo. - Andiamo a prendere un carro e portiamoci via la luna. Qui sono ricchi e potranno sempre comprarne un'altra.
Il terzo disse: - Io sono bravo ad arrampicarmi; un salto e la tiro giù.
E il quarto corse a prendere un carro con i cavalli.

Con gran fatica i quattro amici salirono sull'albero e tirarono giù la luna. La caricarono sul carro e la coprirono con una coperta, perché nessuno si accorgesse  del furto.

I quattro amici tornarono al paese e appesero la luna ai rami alti di una quercia.
Tutti furono contenti per quella luce che era venuta a rischiarare le loro notti. Fino all'alba vecchi e giovani fecero girotondo, ballando, nei prati.

Gli amici si prendevano cura della luna.
Ogni giorno la pulivano bene con uno strofinaccio e ogni notte stavano a guardare con soddisfazione quanto fosse bella.
Un giorno però, come fu come non fu, gli amici litigarono e il primo decise di andarsene dal paese.
Prese una scala, salì sui rami alti della quercia con un paio di forbicioni, e tagliò via il quarto di luna che gli spettava.
Poi fece fagotto e se ne andò via.

I tre amici rimasti cominciarono a rodersi dall'invidia perché l'altro si godeva da solo un bel pezzo di luna e loro dovevano invece dividerla con tutto il paese.
Decisero di partire anche loro.
Ognuno salì sull'albero, tagliò via il suo quarto di luna, e se ne andò per la sua strada.

Nelle vie del paese le ombre della notte tornarono a stendersi, nere come l'inchiostro.

Il primo dei quattro amici, frattanto, aveva attaccato il suo pezzetto di luna ad un albero appena fuori del paese. Ma la luce che faceva era poca e i raggi cadevano stenti sulla campagna allungando a malapena le ombre.
Il secondo aveva messo il suo quarto di luna al posto della lanterna e con quella cercava di rischiararsi il cammino.
Quando s'incontrarono il primo disse:
- Un solo quarto di luna è troppo poco per fare luce. Dobbiamo riunire i nostri pezzi. Serviranno a illuminarci un po' di più.
I due, però, non erano ancora contenti.
Si ricordavano, infatti, di quanto fosse bella la luna piena che avevano attaccato alla quercia del loro paese.

Un bel giorno incontrarono il terzo amico.
Anche lui aveva cercato inutilmente di farsi luce con il suo pezzetto di luna e, ora che la pace era fatta, fu contento di unire il suo quarto a quelli degli altri due.
La luna era adesso quasi completa: mancava solo l'ultimo quarto.

L'ultimo quarto di luna arrivò presto.

Quando sentì dire che gli altri pezzi erano di nuovo insieme e brillavano in cielo, anche l'ultimo amico provò nostalgia per quel chiarore che aveva illuminato a giorno tutte le cose, e corse ad unire il suo quarto di luna a tutti gli altri.

Da allora la luna, tutte le notti, splende in cielo e illumina la campagna, i tetti delle case, le finestre, i balconi.

Illumina anche i girotondi e le danze dei quattro amici, che ora sono di nuovo felici.

(fiaba dei fratelli Grimm)

1 commento:

  1. «Se dovessimo dichiarare quale è per noi la storia più bella dei Grimm, e la più completa di tutte, diremmo che è "La luna"...» (Italo Calvino)

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