Ti ho amato dal primo istante...

Ti ho amato dal primo istante...

venerdì 11 ottobre 2013

La lepre e la tartaruga

C'era una volta una lepre che si vantava in continuazione: "Qual'è la creatura più veloce al mondo? Io! Qual'è la creatura che può battere ogni altra nella corsa? Io!"
Gli altri animali, stufi di tanta superbia, appena la lepre cominciava a vantarsi, se ne andavano in fretta.
Un giorno, mentre passava una quieta tartaruga, la lepre cominciò la solita tiritera, e poiché la tartaruga non si allontanava molto in fretta, le gridò: "Ehi, Passofiacco! Io sono la più veloce al mondo, si sa, ma tu sei certamente la più lenta!"
La tartaruga si fermò, la guardò, rifletté un istante, e disse: "Facciamo una gara di velocità, e vediamo se quello che dici è vero."
La lepre scoppiò a ridere e a saltellare per il prato, gridando: "Avete sentito? Avete capito? Questa Passolento mi sfida alla corsa! Ha sfidato me! Se non avessi le orecchie lunghe e buone che ho, crederei di non aver sentito bene!"
Gli animali della foresta, ascoltando quegli strilli e quelle risate, si avvicinavano incuriositi.
La tartaruga, intanto, raggiunse un tronco caduto in riva al lago, e appena la lepre smise di ridere, disse: "Ecco, Lepre: questa è la partenza, e sarà l'arrivo. Faremo il giro del lago, e chi di noi due toccherà per prima questo tronco, sarà la vincitrice."
"Io farò l'arbitro!" disse un vecchio topo grigio.
"Ma sì, facciamo questa gara!" esclamò la lepre, ridendo e sbuffando."Io arriverò prima ancora che tu sia partita!"
"Pronti?" disse il topo. "Via!"
La lepre scattò sulle lunghe zampe, mentre la tartaruga cominciava ad avanzare a passi lenti.
Quando fu a metà giro, la lepre, che aveva corso ancora più velocemente del solito, si sentì un po' affannata. Si voltò a guardare, e vide che la tartaruga era a pochi passi dalla partenza.
"Ho un vantaggio grandissimo," disse fra sé. "Mi spiacerebbe arrivare al traguardo affannata, come se vincere mi costasse fatica ... Mi stenderò un po' a riposare, e poi, due salti, fresca fresca, arriverò al traguardo."
Si sdraiò nell'erba, chiudendo gli occhi al caldo del sole, alla carezza del vento, e subito si addormentò.
Dopo parecchio tempo la tartaruga raggiunse la lepre, che russava beatamente nell'erba. La guardò appena, e proseguì il suo lento cammino.
Un'ora più tardi, quasi al tramonto, svegliata dal fresco dell'aria, la lepre aprì gli occhi.
"Oh, devo aver dormito un po' troppo ..." disse, guardando indietro.
Non c'era nessuno. Guardò avanti. Nessuno.
La lepre scattò, velocissima.. Faceva salti lunghissimi, rimbalzava nell'erba con leggerezza.
Ed ecco, là davanti, il guscio della tartaruga che traballava. Poco oltre c'era il tronco scuro.
La lepre accelerò, preoccupata, allungò i salti, batté più forte in terra le lunghe zampe, quasi volò.
Ma non ce la fece: prima che lei arrivasse, piano piano, la testa della tartaruga si appoggiò sul legno del tronco, e il topo grigio strillò: "Ha vinto la tartaruga!"
Ci fu una grande festa in onore della vincitrice. L'unica che mancava era la lepre, che per vergogna andò a nascondersi in un buco, e non si fece vedere nel bosco per più di tre mesi.
E a chi a questa storia non crede, di notte abbia prurito al piede.

(Esopo)


Morale della favola?! Bisogna fare poco gli sbruffoni... ;)

Nessun commento:

Posta un commento