Ti ho amato dal primo istante...

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mercoledì 4 giugno 2014

Furbo, il Signor Volpe - il Pollaio Numero Uno di Olio

Qualche giorno fa, stavo raccontando del Signor Volpe.


E ora, ecco, lo vede muoversi e alzarsi lentamente sulle zampe. Una fiammella gli danza negli occhi.
«Cosa c’è, tesoro?» gli chiede con trepidazione.
«Mi frulla per la testa un’ideuzza» rispose prudentemente Papà Volpe.
«Quale?» esclamarono i piccoli. «Dicci, papà!»
«Dài» fece Mamma Volpe, «su, parla!»
«Ebbene …» disse Papà Volpe. Poi si fermò, sospirò, scosse tristemente la testa e si risedette.
«Non è buona. Non funzionerà mai».
«E perché, papà?»
«Perché bisognerebbe scavare a lungo e nessuno di noi è abbastanza forte per farlo, dopo tre giorni e tre notti senza mangiare».
«Sì, papà, siamo forti abbastanza!» gridarono i volpacchiotti.
Papà Volpe guardò i quattro volpacchiotti e sorrise. “Come sono bravi i miei ragazzi!” pensava. “Non hanno mangiato nulla da tre giorni e non vogliono darsi per vinti. Non devo deluderli”.
«Ebbene … possiamo tentare» disse.
«Andiamo, papà! Dicci quello che dobbiamo fare!»
Lentamente, Mamma Volpe si alzò. Soffriva per la fame e per la sete più degli altri ed era molto indebolita.
«Sono desolata» disse, «ma credo che non potrò essere di molto aiuto».
«Resta dove sei, cara» disse Papà Volpe, «ce la caveremo da soli».

Il Pollaio Numero Uno di Olio

«Questa volta dobbiamo scavare in una direzione ben precisa» disse Papà Volpe, indicando un angolo verso il basso.
I suoi quattro figli e lui stesso si rimisero dunque al lavoro.
Scavavano ora più lentamente, molto più lentamente, ma pieni di coraggio, e, a poco a poco, la galleria cominciò a ingrandirsi.
«Papà, vorrei che ci dicessi dove andiamo» disse uno dei figli.
«Non oso dirtelo» rispose Papà Volpe, «perché il luogo che spero di raggiungere è così meraviglioso che impazzireste se ve lo descrivessi. Però, se non lo raggiungessimo, cosa che è assai probabile, rimarreste terribilmente delusi. Non voglio darvi troppe speranze, ragazzi».
Per molto tempo, continuarono a scavare. Per quanto, non lo seppero perché, in quella galleria oscura, non esisteva né giorno né notte. Alla fine, Papà Volpe diede l’ordine di fermarsi.
«Credo che faremmo meglio a dare un’occhiata sopra di noi, ora, per vedere dove siamo. Lo so dove dovremmo trovarci, ma dire che ne sono proprio sicuro …»
Lentamente, faticosamente, le volpi cominciarono a scavare verso la superficie. Su e su finché, all’improvviso, incapparono in qualcosa di duro sopra le loro teste, che gli impediva di continuare. Papà Volpe si raddrizzò per vedere di cosa si trattasse.
 «E’ legno!» sussurrò. «Tavole di legno».
«E che vuol dire tutto ciò, papà?»
«Vuol dire» mormorò Papà Volpe, «a meno ch’io m’inganni completamente, che dovremmo trovarci sotto la casa di qualcuno. State tranquilli, mentre vado a dare un’occhiata».
Prudentemente, il Signor Volpe cominciò a spingere una delle tavole, che scricchiolò in maniera spaventosa. Tutti si acquattarono, temendo che sarebbe accaduto qualcosa di terribile. Ma non successe nulla. Allora, il Signor Volpe spinse un’altra tavola. E poi, molto, molto prudentemente, infilò la testa nell’apertura. Si lasciò sfuggire un grido d’entusiasmo.
«Ce l’ho fatta!» urlò. «Al primo colpo! Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta!»
Scivolò attraverso l’apertura e cominciò a battere le zampe e a danzare di gioia.
«Venite!» gridava. «Venite a vedere dove siete, ragazzi! Che spettacolo per una volpe affamata! Alleluia! Evviva! Evviva!»
I quattro volpacchiotti si issarono dalla galleria e … quale meraviglioso spettacolo si presentò in quel momento ai loro occhi! Si trovarono in un grande capannone e tutt’intorno l’ambiente rigurgitava di polli. Ve n’erano di bianchi, di bruni e di neri, a migliaia!
«Il Pollaio Numero Uno di Olio!» diceva Papà Volpe. «Esattamente dove volevo arrivare! Ho indovinato in pieno al primo colpo! Non è fantastico? Sono stato davvero bravissimo!»
I volpacchiotti erano folli d’entusiasmo. Si misero a correre in tutti i sensi cacciando i poveri polli. «Aspettate!» ordinò Papà Volpe. «Non perdete la testa!Fermatevi! Calmatevi! Facciamo le cose per bene! Prima di tutto bisogna bere!»
Così corsero verso l’abbeveratoio dei polli e bevvero la deliziosa acqua fresca. Poi, il Signor Volpe scelse tre polli tra i più grassi e, in un batter d’occhio, li uccise.
«Alla galleria!» ordinò. «Andiamo! Niente stupidaggini! Più presto andremo, prima si mangerà!»
L’uno dopo l’altro si calarono nell’apertura del pavimento e presto si ritrovarono nell’oscura galleria. Il Signor Volpe rimise le tavole al loro posto, molto accuratamente, in modo che nessuno potesse accorgersi ch’erano state rimosse.
«Figliolo» disse consegnando i tre grassi polli al più grande dei quattro volpacchiotti, «corri dalla mamma. Dille di preparare un festino. Dille che saremo di ritorno in un batter d’occhio, non appena avremo sistemato qualche altra piccola faccenda …»


Quale altra faccenda avrà in mente il Signor Volpe?! ^___* Prossimamente... lo scoprirete! ^___^

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