Ti ho amato dal primo istante...

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domenica 15 giugno 2014

Peter Pan



Quella che stiamo per raccontare è una storia senza tempo, una storia che molti hanno vissuto da bambini, ma poi, da grandi, hanno dimenticato.
Questa volta il racconto comincia a Londra, nella casa della famiglia Darling. I fratelli Darling, Wendy, Gianni e il piccolo Michele, sono molto annoiati. E’ ora di andare a dormire, ma loro non hanno sonno.
Allora Wendy propone ai fratelli di raccontare loro le fantastiche avventure di Peter Pan.
Gianni e Michele sono entusiasti dell’idea e così Wendy incomincia a raccontare la storia di Peter Pan e dei pirati.
Mentre la sorella parla, i due fratellini cominciano a giocare: Michele fa la parte di Peter Pan e Gianni, impugnando una spada di legno, impersona il temibile Capitan Uncino. «Arrenditi!» esclama Michele. «Mai. Devo vendicare la mano che mi hai tagliato!» risponde Gianni.
I due fratelli sono intenti a lottare saltando sul letto quando una strana voce, proveniente dalla finestra, li interrompe. E’ proprio Peter Pan, il ragazzo magico che vive nell’Isola-che-non-c’è e ogni tanto si diverte ad andare a trovare Wendy e i suoi fratelli.
«Oh, Peter!» esclama la ragazzina appena lo vede. «Sapevo che saresti tornato!»
Il leggendario ragazzo ama ascoltare i racconti di Wendy, perché parlano sempre di lui! Ma l’ultima volta che si è recato a trovare la ragazza, il distratto Peter ha perso la sua ombra in casa Darling.
Premurosa, Wendy prende ago e filo e, mentre riattacca l’ombra di Peter Pan ai suoi piedi, Gianni e Michele chiedono al ragazzo di raccontare le avventure dell’Isola-che-non-c’è, il magico posto dove non si diventa mai grandi.
Ma non ci sono parole adatte a descrivere il luogo e Peter Pan decide di portare i ragazzi e Wendy nell’Isola magica. Gianni e Michele sono entusiasti all’idea di partire.
C’è però un piccolo problema: i bambini non sanno volare come fa Peter Pan. Ma è sufficiente una spruzzatina di polvere di fata e … via! I quattro amici si alzano in volo leggeri nel cielo di Londra. Gianni, previdente, ha portato con sé ombrello e cappello.
Peter Pan precede i fratellini indicando loro il cammino da percorrere: «La seconda stella, poi si volta e … via, sempre dritto!»

Ben presto Peter Pan e i bambini giungono in vista dell’Isola-che-non-c’è. Sotto di loro incominciano a vedere la Laguna delle Sirene, l’accampamento indiano e … il vascello di Capitan Uncino, il terribile pirata che cerca da sempre di catturare Peter Pan.
Purtroppo i nostri eroi non passano inosservati: una grossa palla di cannone viene sparata dal vascello di Capitan Uncino e sfiora pericolosamente i bambini.
Peter Pan si affretta a portare i bambini al sicuro nel suo nascondiglio. Il ragazzo vive in un rifugio segreto insieme ai suoi amici, i Bimbi Sperduti, e alla fatina Trilli, sua inseparabile compagna di avventure.
I Bimbi Sperduti accolgono festosi Peter Pan e i nuovi arrivati, mentre la piccola Trilli non è affatto contenta: è gelosa di Wendy e si allontana offesa non appena la ragazza giunge nel rifugio di Peter.
Mentre Peter Pan e Wendy volano alla Laguna delle Sirene, Michele e Gianni vanno in esplorazione con i Bimbi Sperduti.
I bambini, però, non si accorgono di essere osservati da occhi misteriosi nascosti tra i cespugli. Poi, ad un tratto, vedono delle orme: «Gli indiani! Guardate, Piedi Neri!» grida Gianni.
Gli indiani attaccano di sorpresa, catturano i bambini e li legano per portarli all’accampamento.
Gianni, capo della spedizione, si sente responsabile: è convinto che sia tutta colpa sua.
Di solito, gli indiani catturano i bambini solo per gioco. Ma questa volta no. Il capo Toro in Piedi chiede minaccioso: «Dove nascondere voi Giglio Tigrato?» I bambini rispondono di non saperne niente.  «Menzogna! Se per tramonto mia figlia non tornare, io scotennare tutti voi!»
Intanto Peter Pan mostra a Wendy la Laguna delle Sirene. Ma ad un tratto si accorgono che sta arrivando una barchetta con a bordo Capitan Uncino, il nostromo Spugna e la povera principessa indiana. «Hanno catturato Giglio Tigrato!» esclama Peter Pan.
Peter e Wendy decidono allora di spiare i movimenti di Capitan Uncino.
Arrivati vicino alla Roccia del Teschio, i due pirati legano la principessa indiana a uno scoglio e Capitan Uncino la minaccia di lasciarla sommergere dalla marea se non gli svelerà il nascondiglio di Peter Pan.  Ma Giglio Tigrato si rifiuta di rispondere.
All’improvviso, Peter Pan balza fuori dal suo nascondiglio e sfida Capitan Uncino esclamando: «A noi due, vecchio stoccafisso!»
Il pirata sguaina la spada e cerca di colpirlo, ma il ragazzo è troppo agile per lui: schiva facilmente i suoi colpi e lo prende in giro, mandandolo su tutte le furie.
In più c’è un altro pericolo che minaccia il povero Capitan Uncino: è il coccodrillo che in passato gli aveva divorato una mano. Al coccodrillo quella mano era piaciuta così tanto che adesso non vede l’ora di gustare un altro squisito bocconcino!
Alla fine, il pirata cade in acqua.
E sotto di lui si apre la bocca famelica del coccodrillo che già pregusta il suo pranzetto!
Sfortunatamente per lui, Uncino riesce a liberarsi dalle sue fauci ... mentre Spugna rema in gran fretta per correre in aiuto del suo capo.
Mentre Capitan Uncino cerca di sfuggire al coccodrillo, Peter Pan riesce a salvare appena in tempo la principessa: ormai dall’acqua spuntava solo la penna che orna i suoi capelli. Il nostro eroe vola via con la fanciulla fra le braccia, seguito da Wendy.
Quando giungono al campo indiano, Toro in Piedi è pieno di gioia nel rivedere la figlia. Liberati i prigionieri, regala a Peter Pan un copricapo di penne e gli attribuisce il nome di Giovane Aquila Volante.
Così Peter Pan diventa un indiano onorario.
Per festeggiare, si mettono tutti a ballare e a cantare.
Tutta sola in disparte, Trilli è molto triste: non riesce a smettere di pensare a Peter e a Wendy. Ma all’improvviso si ritrova al buio, imprigionata nel berretto di Spugna. «Scusate, signorina Trilli, ma Capitan Uncino vorrebbe dirvi una parola,» si giustifica il nostromo.
Capitan Uncino ha intenzione di approfittare della gelosia della fatina nei confronti di Wendy per convincerla a svelargli dove si trova il nascondiglio segreto di Peter Pan.
Il pirata chiede a Trilli di aiutarlo a rapire Wendy, promettendole di non fare alcun male a Peter Pan.
La fatina, accecata dalla gelosia, cade nella trappola del pirata e spiega che Wendy si trova nel rifugio di Peter Pan, nell’Albero dell’Impiccato, indicando anche il punto esatto sulla mappa.
«Grazie, mia cara. Grazie di tutto cuore!» esclama Capitan Uncino, poi afferra la povera Trilli e la rinchiude dentro a una lanterna per impedirle di fuggire.
Poco tempo dopo, presso l’Albero dell’Impiccato, i bambini ignari escono dal nascondiglio e trovano ad attenderli i pirati. Wendy è l’ultima ad uscire e quando si affaccia dall’albero… vede con orrore che tutti i bambini sono stati catturati.
I prigionieri vengono trasportati sulla nave e Capitan Uncino annuncia che avranno salva la vita solo se diventeranno pirati. I bambini sono tentati di accettare, ma Wendy li rimprovera e rifiuta l’offerta a nome di tutti. E’ sicura che Peter Pan li salverà!
La fatina Trilli che ha sentito tutto, vuole avvisare Peter Pan.
Usando tutta la sua forza, riesce a spaccare il vetro della lanterna dove è rinchiusa … e vola all’Albero dell’Impiccato.
Appena trova Peter Pan, gli racconta quello che è successo e insieme a lui si precipita in aiuto dei bambini.
Sulla nave, intanto, Capitan Uncino continua a  minacciare i bambini: «A noi, ora! Cosa scegliete: l’ingaggio o il grande viaggio?» Wendy risponde a nome di tutti: «Noi non saremo mai dei vostri!» Poi si avvia a testa alta sulla passerella e si getta in mare … ma il tonfo che la fanciulla avrebbe dovuto fare cadendo in acqua non si sente e i pirati cominciano a innervosirsi. Di Wendy non c’è traccia: che fine avrà fatto?
La ragazza è in salvo fra le braccia di Peter, che l’ha presa al volo proprio mentre stava per finire in mare.
Portata Wendy in salvo, Peter Pan vola su un pennone della nave, lasciando di stucco il capitano e i suoi pirati. Con abile mossa libera i bambini e, rivolgendosi al pirata, grida: «Di’ le tue preghiere, Uncino!» Poi dà inizio a uno spettacolare duello!
Furioso, Capitan Uncino sfida Peter Pan a battersi senza volare. «Combatterò con te da uomo a uomo, con una mano dietro la schiena!» afferma il ragazzo.
Ma durante il duello Capitan Uncino perde l’equilibrio e precipita dal pennone.
Sconfitto, il pirata cade in acqua, seguito da tutto il suo equipaggio, che abbandona la nave.
Ma i guai per Capitan Uncino non sono finiti: il coccodrillo affamato si lancia al suo inseguimento! Il pirata, strillando come un’aquila, chiede aiuto al suo nostromo. Spugna sta scappando con gli altri pirati su una scialuppa, ma torna indietro per salvare il suo capitano.
Mentre i bambini esultano per la vittoria, Wendy nomina Peter Pan ammiraglio. Il ragazzo dà ordine di iniziare le manovre per salpare. E quando Wendy gli chiede dove siano diretti, la risposta è: «A Londra, signora!»
Peter chiede a Trilli di spruzzare sulla nave la polver di fata e subito il vecchio vascello pirata, trasformatosi in un galeone dorato, si alza in volo nel cielo, sopra l’Isola-che-non-c’è.
Ritornati a casa, i tre fratelli si affacciano alla finestra e guardano il vascello dorato allontanarsi nel cielo. «Non è meraviglioso?» dice Wendy.
Wendy, Gianni e Michele non dimenticheranno mai la meravigliosa avventura che hanno vissuto e, soprattutto, non dimenticheranno mai il loro amico Peter Pan!

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