Quella
che stiamo per raccontare è una storia senza tempo, una storia che molti hanno
vissuto da bambini, ma poi, da grandi, hanno dimenticato.
Questa
volta il racconto comincia a Londra, nella casa della famiglia Darling. I
fratelli Darling, Wendy, Gianni e il piccolo Michele, sono molto annoiati. E’
ora di andare a dormire, ma loro non hanno sonno.
Allora
Wendy propone ai fratelli di raccontare loro le fantastiche avventure di Peter
Pan.
Gianni
e Michele sono entusiasti dell’idea e così Wendy incomincia a raccontare la
storia di Peter Pan e dei pirati.
Mentre
la sorella parla, i due fratellini cominciano a giocare: Michele fa la parte di
Peter Pan e Gianni, impugnando una spada di legno, impersona il temibile
Capitan Uncino. «Arrenditi!» esclama Michele. «Mai. Devo vendicare la mano che
mi hai tagliato!» risponde Gianni.
I due
fratelli sono intenti a lottare saltando sul letto quando una strana voce,
proveniente dalla finestra, li interrompe. E’ proprio Peter Pan, il ragazzo
magico che vive nell’Isola-che-non-c’è e ogni tanto si diverte ad andare a
trovare Wendy e i suoi fratelli.
«Oh,
Peter!» esclama la ragazzina appena lo vede. «Sapevo che saresti tornato!»
Il
leggendario ragazzo ama ascoltare i racconti di Wendy, perché parlano sempre di
lui! Ma l’ultima volta che si è recato a trovare la ragazza, il distratto Peter
ha perso la sua ombra in casa Darling.
Premurosa,
Wendy prende ago e filo e, mentre riattacca l’ombra di Peter Pan ai suoi piedi,
Gianni e Michele chiedono al ragazzo di raccontare le avventure
dell’Isola-che-non-c’è, il magico posto dove non si diventa mai grandi.
Ma
non ci sono parole adatte a descrivere il luogo e Peter Pan decide di portare i
ragazzi e Wendy nell’Isola magica. Gianni e Michele sono entusiasti all’idea di
partire.
C’è
però un piccolo problema: i bambini non sanno volare come fa Peter Pan. Ma è
sufficiente una spruzzatina di polvere di fata e … via! I quattro amici si
alzano in volo leggeri nel cielo di Londra. Gianni, previdente, ha portato con
sé ombrello e cappello.
Peter
Pan precede i fratellini indicando loro il cammino da percorrere: «La seconda
stella, poi si volta e … via, sempre dritto!»
Ben
presto Peter Pan e i bambini giungono in vista dell’Isola-che-non-c’è. Sotto di
loro incominciano a vedere la Laguna delle Sirene, l’accampamento indiano e …
il vascello di Capitan Uncino, il terribile pirata che cerca da sempre di
catturare Peter Pan.
Purtroppo
i nostri eroi non passano inosservati: una grossa palla di cannone viene
sparata dal vascello di Capitan Uncino e sfiora pericolosamente i bambini.
Peter
Pan si affretta a portare i bambini al sicuro nel suo nascondiglio. Il ragazzo
vive in un rifugio segreto insieme ai suoi amici, i Bimbi Sperduti, e alla
fatina Trilli, sua inseparabile compagna di avventure.
I
Bimbi Sperduti accolgono festosi Peter Pan e i nuovi arrivati, mentre la
piccola Trilli non è affatto contenta: è gelosa di Wendy e si allontana offesa
non appena la ragazza giunge nel rifugio di Peter.
Mentre
Peter Pan e Wendy volano alla Laguna delle Sirene, Michele e Gianni vanno in
esplorazione con i Bimbi Sperduti.
I
bambini, però, non si accorgono di essere osservati da occhi misteriosi
nascosti tra i cespugli. Poi, ad un tratto, vedono delle orme: «Gli indiani!
Guardate, Piedi Neri!» grida Gianni.
Gli indiani
attaccano di sorpresa, catturano i bambini e li legano per portarli
all’accampamento.
Gianni,
capo della spedizione, si sente responsabile: è convinto che sia tutta colpa
sua.
Di
solito, gli indiani catturano i bambini solo per gioco. Ma questa volta no. Il
capo Toro in Piedi chiede minaccioso: «Dove nascondere voi Giglio Tigrato?» I
bambini rispondono di non saperne niente.
«Menzogna! Se per tramonto mia figlia non tornare, io scotennare tutti
voi!»
Intanto
Peter Pan mostra a Wendy la Laguna delle Sirene. Ma ad un tratto si accorgono
che sta arrivando una barchetta con a bordo Capitan Uncino, il nostromo Spugna
e la povera principessa indiana. «Hanno catturato Giglio Tigrato!» esclama
Peter Pan.
Peter
e Wendy decidono allora di spiare i movimenti di Capitan Uncino.
Arrivati
vicino alla Roccia del Teschio, i due pirati legano la principessa indiana a
uno scoglio e Capitan Uncino la minaccia di lasciarla sommergere dalla marea se
non gli svelerà il nascondiglio di Peter Pan.
Ma Giglio Tigrato si rifiuta di rispondere.
All’improvviso,
Peter Pan balza fuori dal suo nascondiglio e sfida Capitan Uncino esclamando: «A
noi due, vecchio stoccafisso!»
Il
pirata sguaina la spada e cerca di colpirlo, ma il ragazzo è troppo agile per
lui: schiva facilmente i suoi colpi e lo prende in giro, mandandolo su tutte le
furie.
In
più c’è un altro pericolo che minaccia il povero Capitan Uncino: è il
coccodrillo che in passato gli aveva divorato una mano. Al coccodrillo quella
mano era piaciuta così tanto che adesso non vede l’ora di gustare un altro
squisito bocconcino!
Alla
fine, il pirata cade in acqua.
E
sotto di lui si apre la bocca famelica del coccodrillo che già pregusta il suo
pranzetto!
Sfortunatamente
per lui, Uncino riesce a liberarsi dalle sue fauci ... mentre Spugna rema in
gran fretta per correre in aiuto del suo capo.
Mentre
Capitan Uncino cerca di sfuggire al coccodrillo, Peter Pan riesce a salvare
appena in tempo la principessa: ormai dall’acqua spuntava solo la penna che
orna i suoi capelli. Il nostro eroe vola via con la fanciulla fra le braccia,
seguito da Wendy.
Quando
giungono al campo indiano, Toro in Piedi è pieno di gioia nel rivedere la
figlia. Liberati i prigionieri, regala a Peter Pan un copricapo di penne e gli
attribuisce il nome di Giovane Aquila Volante.
Così
Peter Pan diventa un indiano onorario.
Per
festeggiare, si mettono tutti a ballare e a cantare.
Tutta
sola in disparte, Trilli è molto triste: non riesce a smettere di pensare a
Peter e a Wendy. Ma all’improvviso si ritrova al buio, imprigionata nel
berretto di Spugna. «Scusate, signorina Trilli, ma Capitan Uncino vorrebbe
dirvi una parola,» si giustifica il nostromo.
Capitan
Uncino ha intenzione di approfittare della gelosia della fatina nei confronti
di Wendy per convincerla a svelargli dove si trova il nascondiglio segreto di
Peter Pan.
Il
pirata chiede a Trilli di aiutarlo a rapire Wendy, promettendole di non fare
alcun male a Peter Pan.
La
fatina, accecata dalla gelosia, cade nella trappola del pirata e spiega che
Wendy si trova nel rifugio di Peter Pan, nell’Albero dell’Impiccato, indicando
anche il punto esatto sulla mappa.
«Grazie,
mia cara. Grazie di tutto cuore!» esclama Capitan Uncino, poi afferra la povera
Trilli e la rinchiude dentro a una lanterna per impedirle di fuggire.
Poco
tempo dopo, presso l’Albero dell’Impiccato, i bambini ignari escono dal
nascondiglio e trovano ad attenderli i pirati. Wendy è l’ultima ad uscire e
quando si affaccia dall’albero… vede con orrore che tutti i bambini sono stati
catturati.
I
prigionieri vengono trasportati sulla nave e Capitan Uncino annuncia che
avranno salva la vita solo se diventeranno pirati. I bambini sono tentati di
accettare, ma Wendy li rimprovera e rifiuta l’offerta a nome di tutti. E’
sicura che Peter Pan li salverà!
La
fatina Trilli che ha sentito tutto, vuole avvisare Peter Pan.
Usando
tutta la sua forza, riesce a spaccare il vetro della lanterna dove è rinchiusa
… e vola all’Albero dell’Impiccato.
Appena
trova Peter Pan, gli racconta quello che è successo e insieme a lui si
precipita in aiuto dei bambini.
Sulla
nave, intanto, Capitan Uncino continua a
minacciare i bambini: «A noi, ora! Cosa scegliete: l’ingaggio o il
grande viaggio?» Wendy risponde a nome di tutti: «Noi non saremo mai dei
vostri!» Poi si avvia a testa alta sulla passerella e si getta in mare … ma il
tonfo che la fanciulla avrebbe dovuto fare cadendo in acqua non si sente e i
pirati cominciano a innervosirsi. Di Wendy non c’è traccia: che fine avrà
fatto?
La
ragazza è in salvo fra le braccia di Peter, che l’ha presa al volo proprio
mentre stava per finire in mare.
Portata
Wendy in salvo, Peter Pan vola su un pennone della nave, lasciando di stucco il
capitano e i suoi pirati. Con abile mossa libera i bambini e, rivolgendosi al
pirata, grida: «Di’ le tue preghiere, Uncino!» Poi dà inizio a uno spettacolare
duello!
Furioso,
Capitan Uncino sfida Peter Pan a battersi senza volare. «Combatterò con te da
uomo a uomo, con una mano dietro la schiena!» afferma il ragazzo.
Ma
durante il duello Capitan Uncino perde l’equilibrio e precipita dal pennone.
Sconfitto,
il pirata cade in acqua, seguito da tutto il suo equipaggio, che abbandona la
nave.
Ma i
guai per Capitan Uncino non sono finiti: il coccodrillo affamato si lancia al
suo inseguimento! Il pirata, strillando come un’aquila, chiede aiuto al suo
nostromo. Spugna sta scappando con gli altri pirati su una scialuppa, ma torna
indietro per salvare il suo capitano.
Mentre
i bambini esultano per la vittoria, Wendy nomina Peter Pan ammiraglio. Il ragazzo
dà ordine di iniziare le manovre per salpare. E quando Wendy gli chiede dove
siano diretti, la risposta è: «A Londra, signora!»
Peter
chiede a Trilli di spruzzare sulla nave la polver di fata e subito il vecchio
vascello pirata, trasformatosi in un galeone dorato, si alza in volo nel cielo,
sopra l’Isola-che-non-c’è.
Ritornati
a casa, i tre fratelli si affacciano alla finestra e guardano il vascello
dorato allontanarsi nel cielo. «Non è meraviglioso?» dice Wendy.
Wendy,
Gianni e Michele non dimenticheranno mai la meravigliosa avventura che hanno
vissuto e, soprattutto, non dimenticheranno mai il loro amico Peter Pan!
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