Ti ho amato dal primo istante...

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mercoledì 11 giugno 2014

Furbo, il Signor Volpe - Gli scrupoli di Tasso


«Ci rimane un altro luogo  da visitare» disse il Signor Volpe.
«E io so qual è!» fece l’unico volpacchiotto rimasto. Era il più piccolo.
«Cioè?» domandò Tasso.
«Bé» disse il piccolo volpacchiotto, «siamo andati da Olio e da Lupino, ma non da Pertica. Dev’essere lì».
«Proprio così» annuì Papà Volpe, «ma non sai quale punto della casa visiteremo».
«Quale?» fecero insieme Tasso e il più piccolo dei volpacchiotti.
«Ah! ha!» esclamò il Signor Volpe. «Aspettate e vedrete!»
Sempre parlando, scavavano. La galleria avanzava svelta. A un tratto, Tasso domandò: «Tutto ciò non ti preoccupa un pochino, vecchio mio?»
«Preoccuparmi?» disse il Signor Volpe. «Perché?»
«Tutto questo … tutto questo è rubare».
Il Signor Volpe smise di scavare e fissò Tasso come se avesse completamente perso la testa.
«Cara vecchia befana pelosa!» urlò. «Conosci tu una sola persona al mondo che non sgraffignerebbe qualche pollo se i suoi figli morissero di fame?»
Ci fu un breve silenzio nel corso del quale Tasso rifletté profondamente.
«Tu sei un po’ troppo per bene» disse il Signor Volpe.
«Non c’è niente di male a essere per bene» protestò Tasso.
«Ascolta» disse il Signor Volpe, «Olio, Lupino e Pertica sono tutti lì appostati per ucciderci. Te ne rendi conto, spero?»
«Me ne rendo conto, caro Mister Volpe, me ne rendo ben conto» rispose il buon Tasso.
«Ma noi non scendiamo al loro livello. Noi non abbiamo nessuna intenzione di ucciderli».
«Certo che no» rispose Tasso.
«Una ccosa del genere non ci passerà mai per la testa» disse il Signor Volpe. «Togliamo loro semplicemente un po’ di cibo qua e là, per sopravvivere noi e le nostre famiglie. D’accordo?»
«Penso che non abbiamo scelta» disse Tasso.
«Se loro vogliono essere dei mostri, non possiamo farci niente» disse il Signor Volpe. «Noi qui sotto siamo brava gente pacifica».
Tasso inclinò la testa e sorrise al Signor Volpe.
«Mio caro Mister Volpe» disse, «mi hai conquistato».
«Grazie, e ora continuiamo a scavare».
Cinque minuti dopo, le zampe anteriori di Tasso incontrarono qualcosa di piatto e duro.
«Diavolo! Di che si tratta?» esclamò. «Ha l’aria di essere un solido muro di pietra».
Ambedue grattarono la terra che lo ricopriva. Si trattava proprio di un muro. Ma era fatto di mattoni e non di pietra. Il muro si trovava proprio di fronte a loro, bloccando la strada.
«Chi potrebbe aver avuto l’idea di costruire un muro sotto terra?» domandò Tasso.
«Molto semplice» disse il Signor Volpe. «E’ il muro di una stanza sotterranea. E se non mi sbaglio, è proprio quello che cerco».

COSA STARA' CERCANDO IL SIGNOR VOLPE???

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