Fra cielo e terra c’è lo spazio degli uomini. Uno spazio pensato e amato che prende forma nell’abitare. Il logo «Piano terra» è il simbolo dell’estate in oratorio. Un segno di unità che ha per i
ragazzi un richiamo costante alla proposta comune dell’Oratorio estivo.
Grazie ai tipici murales, agli striscioni, alle bandiere, alle magliette
e anche alle comunicazioni sulle bacheche e negli avvisi, il logo
«Piano terra» racconta ai ragazzi il senso di un’appartenenza
che li invita a «sentirsi a casa» nel proprio oratorio ma, ancora di
più, a sentirsi parte di una casa grandissima in cui tutti gli oratori
sono come delle «stanze di passaggio» per ritrovarsi insieme, nella
Chiesa, ciascuno a metterci tutto se stesso per rendere il mondo più
bello, più «umano» e quindi più abitabile.
Nel logo i protagonisti sono i ragazzi. Hanno delle
matite in mano, segno di attività e creatività: è il contributo
personale di ciascuno nel proprio ambiente che fa la differenza fra
stare in una casa e abitarla a tutti gli effetti. Il colore delle matite
contraddistingue la «personalizzazione» e l’insostituibilità del
proprio apporto. Altre caratteristiche dei ragazzi al centro del logo
sono i sorrisi e le teste verso l’alto. La gioia del Vangelo
contraddistingue lo stile dell’abitare di chi è discepolo del Signore
Gesù che, inviato dal Padre, «venne ad abitare in mezzo a noi».
La sagoma della casa non lascia intravedere le stanze,
ma lascia spazio alla fantasia del costruire che, per le giornate
dell’Oratorio estivo di quest’anno, significa percorrere le diverse
dimensioni dell’abitare. In esse ciascuno potrà essere più consapevole
che c’è uno stile unico nel vivere il proprio tempo e i propri spazi che
è quello del Vangelo. Sarà proprio la Parola di Dio il «progetto» da
consultare per definire ogni ambito, ogni relazione e quindi ogni tempo
che viviamo personalmente e condividiamo con gli altri.
Una grande parete gialla indica lo spazio umano fra
cielo e terra che contiene un «piano» che è quello di Dio. È una parete
luminosa che immaginiamo dipinta su un muro bianco, una
«personalizzazione» che segue una scelta, una inclinazione, una
preferenza o un desiderio che possono portare a risultati definiti e
chiari per la vita di ciascuno. Dio ci vuole così, liberi di intervenire
sul nostro mondo, di abitarlo appunto, come solo noi siamo capaci di
fare. Il disegno originario di Dio può dunque trovare una forma nuova in
chi decide di abitare la terra, a imitazione di chi è venuto ad
abitarla dall’Alto, ridonando all’uomo la sua dimensione, che dalla
terra punta dritto fino al cielo.
Dal 1° settembre Don Vale diventerà Parroco a Limbiate, così il mio pastrugno ha voluto salutarlo con una foto! ♡ |
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