Oggi pomeriggio, dopo essere usciti dall'asilo, siamo andati dal pediatra per un controllo della tosse che non se ne vuole andare dal mio pastrugno... e poi dopo aver fatto merenda con una cioccolata calda (oggi è stata la giornata giusta: umidiccia... ) siamo andati a fare un giretto in biblioteca e un'ora fa il pastrugno si è addormentato dopo aver ascoltato questa storia per ben due volte! ^___^
DIMMI,CHE COS'E' UN SOGNO?
- Che cos'è un sogno? - chiede Osvaldo.
- Un sogno è qualcosa che non esiste. - risponde la mamma.
- Ma io questa notte ho sognato, quindi i sogni esistono!
- Quello che vedi in sogno, però, non esiste - insiste la mamma.
- Io proprio non capisco ... - dice Osvaldo.
- Nessuno lo capisce - spiega il papà. - E adesso basta con le domande assurde.
- Oh, non avevo certo intenzione di annoiarvi ... - risponde Osvaldo sottovoce.
E così, se ne va. Nessuno presta attenzione alle sue domande, e la piccola talpa è molto triste.
Quando si ritrova all'aria aperta, Osvaldo incontra una volpe.
- Che cos'è un sogno? - le chiede.
La volpe risponde:
- Il sogno è un libro scritto in una lingua sconosciuta, che ha sulla copertina un bel disegno. Se invece ce n'è uno brutto, allora diventa un incubo.
"Un libro in una lingua sconosciuta ..." pensa Osvaldo.
Osvaldo incontra poi un orso.
- Che cos'è un sogno? - gli chiede.
L'orso risponde:
- Il sogno è un violino, che suona una dolce melodia. Se il violino è scordato, il suono ti fa male alle orecchie.
"Un violino ... una dolce, dolcissima melodia ..." pensa Osvaldo.
Osvaldo incontra quindi una lepre.
- Che cos'è un sogno? - le chiede.
La lepre risponde:
- Il sogno è un cannocchiale, che vede dentro la tua anima.
"Ma che cos'è l'anima?" si chiede Osvaldo.
In seguito Osvaldo incontra un gufo.
- Che cos'è un sogno? - gli chiede.
Il gufo risponde:
- I sogni sono delle mosche che di notte, quando dormiamo, camminano sulla nostra fronte.
"Mosche sulla nostra fronte ..." pensa Osvaldo.
Poi, incontra una formica.
- Che cos'è un sogno? - le chiede.
La formica risponde:
- Il sogno è una terra straniera, molto lontana ma al tempo stesso molto vicina. Il sonno è una barca, sulla quale navighiamo per raggiungere quella terra. La sua vela si gonfia di vento, tutt'intorno stridono i gabbiani, e l'acqua canta la sua canzone.
"Una terra straniera ..." pensa Osvaldo "e l'acqua che canta."
UN LIBRO
UN VIOLINO
UN CANNOCCHIALE
UNA MOSCA
UNA TERRA STRANIERA
Osvaldo torna di corsa verso casa, perché vuole raccontare alla mamma e al papà degli animali che ha incontrato per strada e di quel che gli hanno detto.
- Dove sei stato tutto questo tempo? - gli chiede la mamma. - E' già buio, fuori.
- Dai, va' a lavarti le mani - gli dice il papà.
- Mangia qualcosa - insiste la mamma.
- Lavati i denti - ordina il papà.
- Va' a letto - aggiunge la mamma.
Senza dire una parola Osvaldo va a dormire.
Più tardi, la mamma si avvicina al suo lettino e gli dà un bacio sulla guancia. Osvaldo le getta le braccia al collo.
- Dimmi, che cos'è un sogno?
- Un sogno - risponde la mamma - è come un film che nasce dentro di te e nel quale tu hai il ruolo più importante. A volte può essere anche un viaggio, che però non si fa a bordo di un'auto o in aereo. Questi viaggi si fanno solo con il cuore, e perciò non può accadere nulla di grave. Su, adesso chiudi gli occhi ... E' così bello sognare!
- Grazie, mamma - dice Osvaldo.
- Buonanotte, piccolo mio.
Osvaldo non si accorge nemmeno che la mamma è uscita dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé.
Nel sonno, lui sorride.
Naviga su una barca che ondeggia sul mare. Una barca blu con una vela gialla. Tutt'intorno solo onde, fino all'orizzonte.
Viaggia verso una terra straniera, che appartiene solo a lui.
Osvaldo è il capitano della barca, e non manca proprio nulla: i gabbiani che volano sopra la sua testa, le nuvole e il mare ... il mare che canta la sua canzone.
(Hubert Schirneck)
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