Gli piacevano davvero molto!
"I disegni dei bambini sono più gustosi,
più saporiti degli altri," diceva ... "chissà perché ...
Forse per tutti quei colori,
forse perché le linee sono più grosse.
Fatto sta che sono proprio buoni.
Niente mi piace come un disegno
appena fatto da un bambino!"
Il leone ne mangiava a centinaia, di disegni: trenta appena svegliato, poi cinquantadue per pranzo, dodici a merenda, sessantasette a cena ... a volte settanta.
E per finire, come dolce, leccava le ditate colorate fatte da bimbi non più grandi di quattro anni.
Certi giorni, poi, aveva molta fame
e voleva più disegni: il doppio addirittura!
Oppure, quando aveva mal di pancia,
mangiava solo disegni freschi, appena fatti,
senza giallo e senza rosso,
che sono i colori più difficili da digerire.
Così i genitori di quel paese
costringevano i propri bambini
a disegnare tantissimo, perché
temevano che il leone, lasciato
a digiuno, iniziasse a mangiare
le persone: magari cominciando
proprio dai bambini!
Allora, già a colazione, ogni bambino si trovava
davanti dei fogli bianchi da scarabocchiare
e poteva alzarsi da tavola solo
dopo averne riempiti almeno dieci.
Poi, per tutta la mattina, tutti dovevano disegnare ...
e tutti quei disegni venivano mangiati!
Ogni mattina!
Spesso non si riusciva a mostrarli agli amici
perché il leone se li era già pappati!
Per questo non si tenevano disegni in casa,
né sui quaderni, e nelle scuole c'erano
soltanto disegni fatti dai grandi.
A forza di disegnare, però, i bambini
erano sempre più stanchi.
E il leone protestava e ruggiva:
"I disegni di oggi sono
meno buoni di quelli di ieri ...
e nemmeno quelli di ieri
erano granché!
Non è che vi siete fatti
aiutare dai genitori?"
Il leone era sempre più nervoso e siccome quei disegni
erano meno nutrienti ne doveva mangiare di più.
Un giorno che i bambini provarono a fare solo disegni in bianco e nero,
senza scritte e senza cielo (andava matto per i cieli!), il leone fu
così poco soddisfatto che ne mangiò tantissimi.
"Questi non mi nutrono," gridava,
"non basterebbero nemmeno per un gattino!"
Un bambino capì che così non si poteva più andare avanti:
prima o poi a chiunque sarebbe passata la voglia di disegnare
senza potersi tenere nemmeno un piccolo disegnino ...
e allora, allora chissà cosa sarebbe successo!
Così si fece coraggio, andò dal leone che stava dormendo,
lo svegliò e gli disse:
"Ciao leone!"
"Ciao bambino!" rispose il leone sbadigliando.
"Volevo sapere se ti era piaciuto
il mio ultimo disegno.
Quello con un grande cielo blu
e due cavalli che corrono
e un indiano a piedi che li rincorre."
"Ah sì. Era molto buono!
Tu sei molto bravo.
Se continui a disegnare
diventerai un artista famoso!"
"Bene, perché quel disegno era avvelenato!"
Il leone lo guardò per un lungo istante,
poi sbadigliò di nuovo, mostrando tutti i denti.
Il bambino ebbe paura che volesse papparselo ...
Invece il leone scoppiò in una grande risata:
"Ah, ah!! Sapessi quanti
ci hanno provato!
Ma è impossibile avvelenarmi:
a forza di mangiare colori
mi sono abituato
a tutte le sostanze chimiche
che si trovano al mondo!"
"Oh,NO!" pensò il bambino,
che c'era rimasto molto male...
"E adesso che c'è?"
chiese il leone che vide il bambino piangere.
"C'è che non ce la facciamo più
a disegnare così tanto solo
per farti mangiare."
Il leone lo guardò un po'
si commosse, perché i disegni
del piccolo gli piacevano davvero.
"Non è colpa mia!" disse lui.
"Io non posso mangiare
altro che questo!"
Il bambino, che era molto sveglio, replicò subito:
"A furia di mangiare tutti i nostri bellissimi disegni,
qualcosa avrai imparato ..."
"Oh, sì!" fece il leone, vantandosi e guardandosi
le unghie della zampa destra per far capire quanto fosse modesto.
"Anch'io sono diventato bravissimo!"
E il bambino: "Perchè non mi fai vedere i tuoi disegni?"
Il leone glieli mostrò, e in realtà non erano un granché ...
Ma il bambino, sempre molto sveglio, gli disse:
"Sono bellissimi! Io non saprei mai farli così belli!"
"Oh ... non credo.
Tu sei molto più bravo ..."
replicò il leone.
"No, no, dico davvero.
Questo poi, questo qui
deve essere buonissimo ..."
Era uno scarabocchio orrendo!
"Perché non lo assaggi?"
"Oh no! Non potrei mai.
Mi piace tenermi tutti i miei disegni!"
Il bambino insisteva: "Ma solo se li assaggi
capirai se sei sulla giusta strada!"
Così il leone lo assaggiò e, anche se faceva schifo, visto che era
in gioco la sua reputazione d'artista, disse una bugia:
"Mmmm. Non è male ...
hai proprio ragione!"
"Ne sono certo! Dovresti assaggiare anche gli altri.
E disegnare molto di più, perché senza tanto esercizio
non diventerai mai un bravo pittore!"
Il leone così fece e da allora mangiò soltanto i propri disegni.
Il bambino ogni tanto tornava a trovarlo,
lo aiutava a dipingere e gli regalava uno dei suoi disegni.
Di quelli più brutti, però, ché al leone
non tornasse la voglia di mangiarsi
i disegni dei bambini!
(Beniamino Sidoti)
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