In questi giorni sta terminando il mese di novembre, chi come me e pastrugno risiede in Brianza, è già in periodo di Avvento (con il rito ambrosiano il rito dell'Avvento dura 6 settimane, domenica scorsa è stata la nostra seconda domenica di Avvento, mentre per tutti gli altri che seguono il canonico rito romano, il periodo dell'Avvento inizierà domenica 1° dicembre... ), periodo di attesa alla festa più bella di tutto l'anno: la festa del Natale, la festa in cui si ricorda la nascita di Gesù Bambino. Tutti rendono più bella e accogliente la propria casa addobbandola per le feste, allestendo il presepe e l'albero di Natale. A proposito dell'albero di Natale... ecco una storia che io e il mio pastrugno abbiamo letto l'anno scorso.
LA STORIA DELL'ALBERO DI NATALE
In un remoto villaggio di campagna, la Vigilia di Natale, un ragazzino si
recò nel bosco alla ricerca di un ceppo di quercia da bruciare nel camino, come
voleva la tradizione, nella notte Santa. Si attardò più del previsto e,
sopraggiunta l'oscurità, non seppe ritrovare la strada per tornare a casa. Per
giunta incominciò a cadere una fitta nevicata.
Il ragazzo si sentì assalire dall'angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che forse non avrebbe potuto festeggiare.
Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete. Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco e l'albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino.
La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo ricovero, poté con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani. Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra. Aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.
In ricordo di quel fatto, l'abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno.
Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.
Il ragazzo si sentì assalire dall'angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che forse non avrebbe potuto festeggiare.
Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete. Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco e l'albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino.
La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo ricovero, poté con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani. Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra. Aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.
In ricordo di quel fatto, l'abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno.
Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.
L'albero di Natale è una magia,
cresce felice in compagnia.
Con la famiglia lo vai a comprare
e lui gioioso si fa addobbare.
Luci, nastri e palline,
fiocchi, dolci e stelline ...
Coccolato da te,
lui si sente già un re.
Ma se lo vuoi conquistare,
il girotondo gli devi fare.
Nessun commento:
Posta un commento