Ti ho amato dal primo istante...

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lunedì 29 aprile 2013

FAVOLA D’AMORE

Ho scritto il 24.11.1998 una ... FAVOLA D'AMORE... Alcune cose sono di pura fantasia di Mamma Mi e alcune cose risultano vere...  (*prima che il cielo mi donasse te, pastrugno mio, io e papà avevamo scelto i nomi per i nostri figli: se nasceva un maschietto l'avremmo chiamato Riccardo, se nasceva una femminuccia l'avremmo chiamata Giulia).


C’era una volta un principe, di nome Franco, molto ricco e potente. Dopo la morte del padre sarebbe diventato lui l’erede indiscusso di un regno vastissimo e potentissimo. Franco veniva istruito ed educato per amministrare il suo futuro regno, ma a lui non interessava tutto ciò, lui non voleva essere così ricco. Lui desiderava essere libero di decidere cosa fare senza alcun consigliere intorno, libero di indossare qualsiasi abito avesse a disposizione senza che nessun servitore gli imponesse la sua volontà, libero di giocare o lavorare o dormire o rotolarsi per terra tutto il giorno … tutto questo per lui era libertà e proprio a lui, il figlio del re era negata.
Una mattina d’inverno, il re morì e dopo un mese di lutto, fu celebrata una grande festa per la successione al trono del legittimo erede, ma al momento dell’incoronazione ci fu una grande sorpresa. Franco si alzò in piedi e, presa la corona dalle mani dell’incoronatore, disse che lui non sarebbe divenuto re ed incoronò lui stesso Andrea, il suo migliore amico e consigliere. Da quel giorno pensava di aver conquistato la sua tanto desiderata libertà, ma se ne pentì, poiché capì che Andrea non era mai stato suo vero amico, lo era stato soltanto in apparenza per accattivarsi la simpatia di Franco. Però, ora che il legittimo erede al trono aveva deciso di abdicare a suo favore poteva fare a meno di mentire facendo credere di essere sempre stato amico di Franco. Fu un sovrano tremendo e tutto il popolo reclamava il legittimo erede che aveva abdicato, ma nessuno riusciva a trovarlo, perché lui non voleva farsi trovare, voleva riuscire a vivere la sua vita con le sue sole possibilità, con le sue sole forze. Viveva in un villaggio sconosciuto dove aiutava un piccolo proprietario terriero a curare gli animali della fattoria e a lavorare i campi. Franco si dava da fare a più non posso per imparare il più possibile dal suo benefattore, Giovanni, e tutti alla fattoria gli volevano un gran bene ignorando completamente che lui fosse il solo e legittimo erede al trono al cui regno apparteneva anche quel piccolo villaggio ai confini estremi.
Un giorno arrivò al villaggio, dopo un lungo e faticoso viaggio, Eros, sovrano del regno vicino e amico, dai tempi dell’infanzia, di Franco. Eros era alla ricerca del suo amico da parecchio tempo e finalmente lo trovò alla fattoria di Giovanni. Alla fattoria ci fu una grande festa in onore dei due amici, ma Eros ricevette una brutta notizia: Franco non aveva intenzione di abbandonare i suoi amici e Giovanni, lui ora stava bene ed era se stesso per la prima volta in vita sua.
Dopo un paio di giorni di riposo, Eros ripartì senza Franco. Giunto a destinazione, gli venne incontro Iris, l’amica di Miriam, la fanciulla che aveva sempre avuto una forte ammirazione per il principe Franco. Gli portava una brutta notizia che però poteva essere anche bella, perché era una possibilità di far ritornare Franco al posto che gli spettava.
A Miriam era stato fatto un incantesimo. E solo il principe ereditario Franco poteva liberarla. Alla fanciulla era stato chiesto prepotentemente di sposare il sovrano Andrea che desiderava riuscire ad avere dei legittimi eredi al trono. Purtroppo, il tentativo ebbe esito negativo, perché Miriam non intendeva assolutamente diventare regina al fianco del malvagio Andrea, che aveva ingannato la buona fede del suo eroe, il principe Franco. Così, la fanciulla subì l’incantesimo dell’aquila. Poteva essere una persona soltanto alle prime luci dell’alba, ma poi si trasformava in un’aquila enorme, così non sarebbe potuta essere la sposa di nessuno. In questo modo, però, la pensava Andrea il malvagio, ma non era così, perché il principe Franco avrebbe potuto salvarla portandole un enorme mazzo di fiori di ogni colore al primo bagliore di luce mattutina entro l’ultimo giorno d’inverno. Purtroppo, però, Eros, si sarebbe dovuto affrettare, poiché l’inverno stava finendo e poi bisognava trovare al più presto un enorme mazzo di fiori di ogni colore in un periodo dell’anno come l’inverno che non offriva molte qualità di fiori … Era un’impresa ardua, ma Eros sapeva che Franco ce l’avrebbe fatta e aveva ragione. Infatti, Franco ce l’avrebbe fatta, perché era un uomo puro di cuore, ma solo a patto che desiderasse realmente tornare e diventare re.
Dopo due giorni di viaggio, Eros giunse al villaggio dove si trovava Franco e gli raccontò immediatamente tutta la storia. Gli disse anche delle malvagità esercitate dallo strapotere del sovrano Andrea sul popolo. Sperava di riuscire a convincerlo. Franco non disse nulla all’amico. Per un paio di giorni non volle vedere nessuno. Ripensò a tutta la sua vita e a quanto fu sciocco da parte sua abbandonare tutto, perché così facendo lasciò anche l’unica persona che, dopo i suoi genitori, l’aveva amato più di ogni altra cosa al mondo. Ed ora, si chiedeva se, dopo averla liberata dall’incantesimo, sarebbe stata felice di rivederlo … Decise di raccontare le sue paure all’amico. Eros ascoltò con pazienza Franco e poi emise una forte risata, perché gli disse che le sue erano paure che aveva solo lui, poiché Iris gli aveva detto che Miriam quando non era trasformata in aquila chiedeva spesso di lui …
Così, questa volta Eros tornò al regno con l’amico, dopo aver raccolto i fiori. Si affrettarono, poiché l’ultimo giorno d’inverno era vicino. E, dopo aver tolto l’incantesimo a Miriam, ci fu una grande rivoluzione popolare a favore del principe Franco, per far perdere il trono al malvagio Andrea. Ci fu una sanguinosa battaglia che si concluse con la vittoria dell’esercito popolare e l’incoronazione del re Franco.
Dopo l’incoronazione, fu elargito un enorme banchetto nuziale: Franco e Miriam si unirono in matrimonio. E dopo un paio d’anni nacquero i loro eredi: Claudia, Filippo, Riccardo e Giulia*. E vissero felici e contenti.

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