Una sera un riccio uscì, come tutti i giorni, per cercare da mangiare.
Cammina, cammina, si fermò sotto un albero.
Vide che c'erano tante piccole mele che il vento aveva fatto cadere per
terra. "Ne voglio mangiare tante da riempirmi la pancia... - pensò - e
poi ne porterò anche ai miei amici". E così fece.
Iniziò a mangiare avidamente: le mele erano molto buone, dolci e succose.
Dopo aver mangiato abbastanza, il riccio pensò di cominciare a raccogliere i frutti per gli altri ricci.
"Come posso raccogliere tante mele?" - si chiese - "Nella bocca posso portarne una sola...".
Ma poi trovò una soluzione: si girò sulla schiena e molte mele si
infilarono sui suoi aculei. Con il corpo coperto di mele, tornò verso la
tana.
Quando stava per arrivare, urlò: "E' pronta la cena!"
"E' arrivato il riccio dai lunghi aculei con tante mele" - dissero ridendo gli amici e tutti si avvicinarono.
Certo gli aculei sono scomodi da portare e spesso fanno sentire i ricci
brutti e goffi, ma a volte diventano molto utili e rafforzano
l'amicizia.
Grazie, del racconto del riccio, filastrocca imparata in 2 elementare nel 1945 grazie
RispondiEliminaTommaso