Un
principe voleva sposarsi, però non voleva una ragazza qualsiasi. Cercò
nelle terre vicine, ma non c’era nessuna che lo convincesse.
“Io voglio una principessa che non sia una specie di principessa, una quasi principessa, o una principessa così così: io voglio una vera principessa!” diceva al re e alla regina.
Un giorno salì sul suo cavallo baio e partì, per girare il mondo in lungo e in largo in cerca di quello che voleva.
Cavalca e cavalca, il principe vide belle principesse, principesse intelligenti, principesse sagge, principesse eleganti: ma tutte avevano qualcosa di non principesco, in tutte c’era qualcosa che non lo convinceva.
Alla fine, stanco e deluso, il principe tornò al palazzo.
“Hai trovato quello che cercavi, figlio?” chiese il re.
“Hai trovato una vera principessa, ragazzo mio?” chiese la regina.
“No, padre, no, madre,” si lamentò il giovane. “Non ne ho trovata nessuna che mi convincesse. Credo che non mi sposerò.”
Il re e la regina sospirarono. Tutti i giorni guardavano il principe che, solo solo, camminava nel giardino del palazzo.
Passarono i mesi, e venne una notte di bruttissimo tempo: fulmini, tuoni, scrosci di pioggia, colpi e fischi di vento. In quel baccano, si sentì bussare al portone del palazzo.
“Chi sarà, in questa tempesta?” chiese la regina. Il vecchio re andò ad aprire, e si trovò davanti una ragazza tutta bagnata e spettinata dalla pioggia e dal vento. L’acqua le colava dai capelli ai vestiti, e dai vestiti alle scarpe. “Chi sei?” chiese il re, fra un lampo e un tuono. “Sono una principessa,” lei rispose fra un tuono e un lampo. Il vecchio re la fece entrare, e la portò nella sala del palazzo. Quando la regina la vide, tutta così bagnata e stropicciata, pensò: “Questa, una principessa? Lo vedremo!”
Mentre la ragazza mangiava nella sala da pranzo, la regina andò nella camera da letto degli ospiti. Sul fondo del cassone di legno, proprio al centro, mise un piccolo pisello secco, poi ci ammucchiò sopra venti materassi, e sopra quelli mise venti cuscini di piuma d’oca bianca.
“Ti ho preparato il letto,” disse poi alla ragazza, accompagnandola alla stanza. “Spero che riposerai comodamente!”
La lasciò, e se ne andò a dormire. Passò la notte, e con la notte la tempesta. Al mattino c’era un bel sole, e gli uccellini squillavano in cielo.
Quando tutti si trovarono nella sala della colazione, la regina fece un sorriso, e domandò alla ragazza: “come hai dormito questa notte, mia cara?”
“In un modo orribile!” rispose la ragazza. “Non ho chiuso occhio per l’intera nottata. Io non so proprio che cosa ci fosse in quel letto: era qualcosa di duro, di fastidioso… E stamattina sono tutta un livido blu e marrone!”
Il re e la regina si guardarono: soltanto una vera principessa poteva avere la pelle così sensibile da accorgersi di un pisello sotto venti materassi e venti cuscini di piuma d’oca bianca.
Il principe, convinto, la prese in sposa, e vissero per sempre felici e contenti.
E il pisello? Il pisello andò a finire in un museo, dove ancora oggi si può ammirare, se non lo ha rubato un topo.
E a chi questa storia non sembra vera, caschi in testa una dura pera! :P
“Io voglio una principessa che non sia una specie di principessa, una quasi principessa, o una principessa così così: io voglio una vera principessa!” diceva al re e alla regina.
Un giorno salì sul suo cavallo baio e partì, per girare il mondo in lungo e in largo in cerca di quello che voleva.
Cavalca e cavalca, il principe vide belle principesse, principesse intelligenti, principesse sagge, principesse eleganti: ma tutte avevano qualcosa di non principesco, in tutte c’era qualcosa che non lo convinceva.
Alla fine, stanco e deluso, il principe tornò al palazzo.
“Hai trovato quello che cercavi, figlio?” chiese il re.
“Hai trovato una vera principessa, ragazzo mio?” chiese la regina.
“No, padre, no, madre,” si lamentò il giovane. “Non ne ho trovata nessuna che mi convincesse. Credo che non mi sposerò.”
Il re e la regina sospirarono. Tutti i giorni guardavano il principe che, solo solo, camminava nel giardino del palazzo.
Passarono i mesi, e venne una notte di bruttissimo tempo: fulmini, tuoni, scrosci di pioggia, colpi e fischi di vento. In quel baccano, si sentì bussare al portone del palazzo.
“Chi sarà, in questa tempesta?” chiese la regina. Il vecchio re andò ad aprire, e si trovò davanti una ragazza tutta bagnata e spettinata dalla pioggia e dal vento. L’acqua le colava dai capelli ai vestiti, e dai vestiti alle scarpe. “Chi sei?” chiese il re, fra un lampo e un tuono. “Sono una principessa,” lei rispose fra un tuono e un lampo. Il vecchio re la fece entrare, e la portò nella sala del palazzo. Quando la regina la vide, tutta così bagnata e stropicciata, pensò: “Questa, una principessa? Lo vedremo!”
Mentre la ragazza mangiava nella sala da pranzo, la regina andò nella camera da letto degli ospiti. Sul fondo del cassone di legno, proprio al centro, mise un piccolo pisello secco, poi ci ammucchiò sopra venti materassi, e sopra quelli mise venti cuscini di piuma d’oca bianca.
“Ti ho preparato il letto,” disse poi alla ragazza, accompagnandola alla stanza. “Spero che riposerai comodamente!”
La lasciò, e se ne andò a dormire. Passò la notte, e con la notte la tempesta. Al mattino c’era un bel sole, e gli uccellini squillavano in cielo.
Quando tutti si trovarono nella sala della colazione, la regina fece un sorriso, e domandò alla ragazza: “come hai dormito questa notte, mia cara?”
“In un modo orribile!” rispose la ragazza. “Non ho chiuso occhio per l’intera nottata. Io non so proprio che cosa ci fosse in quel letto: era qualcosa di duro, di fastidioso… E stamattina sono tutta un livido blu e marrone!”
Il re e la regina si guardarono: soltanto una vera principessa poteva avere la pelle così sensibile da accorgersi di un pisello sotto venti materassi e venti cuscini di piuma d’oca bianca.
Il principe, convinto, la prese in sposa, e vissero per sempre felici e contenti.
E il pisello? Il pisello andò a finire in un museo, dove ancora oggi si può ammirare, se non lo ha rubato un topo.
E a chi questa storia non sembra vera, caschi in testa una dura pera! :P
è una favola di Andersen...
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