Ti ho amato dal primo istante...

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domenica 21 aprile 2013

LA FAMIGLIA DEI BOTTONI: QUANDO INIZIA L'ASILO.

L'avventura della scuola materna è iniziata mesi fa, lo scorso 12 settembre 2012... E' stato il tuo primo grande "distacco" dalla tua Mamma Mi, caro pastrugno... ricordi che ti raccontavo questa storia?! ^__*

LA FAMIGLIA DEI BOTTONI: QUANDO INIZIA L'ASILO.

C'era una volta una grande famiglia di bottoni. Il nonno era molto anziano ed era fatto di corno. La nonna era tutta d'argento lavorato. La mamma e il papà erano due bottoni di madreperla, avevano sette figlioli e vivevano tutti sullo stesso maglione.
Un giorno la mamma disse ai suoi figli: "Ho una bellissima notizia da darvi: sta arrivando un fratellino." Il piccolo Otty, così si chiamava, era un grazioso bottoncino di madreperla, molto simile ai suoi fratelli, ma un po' più piccolo. La mamma lo mise all'altezza del colletto. "Stai qui vicino a me, fino a che non diventi un po' più grande" gli disse. Ma Otty era un bottoncino curioso: si girava, guardava su e giù e voleva vedere cosa facevano i suoi fratelli. Insomma, non stava fermo un attimo.
Una mattina il papà gli disse: "Oggi è un gran giorno per te, Otty. Puoi finalmente venire con me. Ti porterò all'asilo dei bottoni". Otty era molto eccitato. Voleva vedere dove sarebbe andato. Così seguì il papà.
"Ecco" gli disse. "Questo è il tuo posto. Adesso viene a prenderti la signorina Mano e ti porta nella tua asola." Arrivò infatti una bella mano morbida che lo accompagnò alla prima asola e lo fece sedere. Lì c'era una spilla e un gruppo di perle che facevano un bellissimo girotondo. Ma lo presero in giro. "E' arrivato un bottoncino" dicevano. "Molto bello, ma piccino."
Otty si sentiva triste perchè voleva la sua mamma, si sentiva solo e non voleva giocare con quelle stupide perle. La sera, quando il maglione si trovò sulla sedia, Otty chiamò la sua mamma. "Io non voglio tornare in quel posto" le disse. "Voglio stare sempre vicino a te. Ti prometto che starò buono e fermo e non farò rumore." Ma la mamma non era d'accordo. "Vedi Otty, ogni giorno i bottoni hanno un lavoro importante da svolgere e lo svolgono stando al loro posto. Io faccio il mio, papà fa il suo e anche tutti i tuoi fratelli fanno il loro. E così tu - che fai parte della famiglia - fai il tuo." Ma Otty non ne voleva sapere. "Che cosa vado a fare da quella signorina Mano e da quelle perline che cantano e ballano tutto il giorno e si prendono gioco di me?"
La mattina dopo Otty era triste. "Non mi sento bene" disse alla mamma. "Posso restare con te?" "A me sembra che tu stia benissimo: vai e fai il tuo dovere!" Così Otty tornò all'asilo dei bottoni e quel giorno fece amicizia con Asola, che sembrava abbastanza simpatica. E pian piano capì che stare lì poteva essere un vero divertimento e avrebbe imparato tante cose.
Quella sera raccontò alla mamma cosa aveva fatto e ogni giorno capitava qualcosa di nuovo. Un giorno le perline lo abbracciarono così forte che non volevano più lasciarlo andare e Mano fece di tutto per staccarli, ma ci mise un sacco di tempo. Un giorno giocarono con una morbida sciarpa azzurra che veniva dal Giappone e raccontò loro storie meravigliose sull'oriente. Un giorno Mano lo fece giocare e gli fece il solletico e lui rise tanto e si sentì davvero speciale. Ma la parte più bella era stare con la sua amica Asola, che era molto legata a lui. "Io mi sento importante" gli diceva Asola "solo se ci sei tu". E Otty sentiva che per lui era lo stesso.
"Adesso ho finalmente capito perchè volevi che andassi all'asilo" disse Otty quella sera alla sua mamma. "Stare con gli altri è importante, anche se sono diversi da me, perchè ti aiutano a capire che sei speciale."

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