Rinaldo
era un cammellino che viveva nel deserto insieme a molti altri cammelli
- papà, mamma, fratelli, sorelle, zii, cuginetti, nonni. nonne,
baby-sitter - tutti quanti con le loro due gobbe sulla schiena, tutti
quanti capaci di attraversare il deserto in fila indiana senza bere per
giorni e settimane. I cammelli infatti, a differenza di altri animali,
sanno resistere alla sete. E invece di bere nitriscono gniiii.
A Rinaldo piaceva la vita nel deserto, c'era però un problema: faceva
pipì a letto. Non capitava tutte le notti, ma parecchie volte al
mattino, quando i cammelli si svegliavano, sulla sabbia accanto a lui
c'era una grossa macchia bagnata. Rinaldo cercava di nasconderla, diceva
che quella pipì non era sua; nessuno però gli credeva e i cuginetti e i
fratellini lo prendevano in giro: "I cammelli non fanno pipì a letto!
gniiii" dicevano, "Sei un cammello piscione! gniiii". Naturalmente
Rinaldo ci restava male e quando nessuno lo vedeva si metteva anche a
piangere.
Un giorno la sua mamma, stufa di questa situazione, decise
di portare Rinaldo da un cammello sapiente che aveva tre gobbe (una più
degli altri) per un consiglio. Il cammello sapiente fece delle domande a
Rinaldo e alla sua mamma: a che ora andava a dormire, se giocava di
pomeriggio, se qualcosa lo aveva spaventato. Rinaldo andava a dormire
alle nove di sera, giocava tutto il pomeriggio, nulla lo aveva
spaventato. "Gniiii" esclamò sorpreso il cammello sapiente "un motivo ci
deve pur essere!" e si mise a grattarsi tutte e tre le gobbe. Era il
suo modo di pensare.
"Non è per caso che bevi prima di andare a dormire?" chiese poi il cammello sapiente fissando Rinaldo negli occhi.
"Dell'acqua..." rispose lui timidamente.
"Con la cannuccia?"
"Sì..."
"Lo immaginavo! ma lo sai che noi cammelli siamo famosi perchè beviamo
pochissimo, quasi niente?!" esclamò il cammello sapiente scuotendo le
gobbe, "E poi nessuno di noi usa la cannuccia. Gniiii"
"Lo so... lo dice sempre anche il mio papà".
"Che cosa dobbiamo fare, allora?" chiese mamma cammella.
"C'è un metodo" rispose il cammello sapiente e con tono rapido e deciso
disse: "Ogni sera, prima di andare a letto, Rinaldo, dopo aver fatto
pipì riempie un bicchiere con dell'acqua, non la beve però ma,
lentamente, molto molto molto lentamente, mi raccomando, ne versa tutto
il contenuto nel lavandino."
"Gli riempirò io il bicchiere tutte le sere!" intervenne pronta mamma cammella.
"Nooo!" esclamò il cammello sapiente agitando tutte e tre le gobbe
"Dovrà farlo lui, lui da solo, altrimenti il metodo non funzionerà. Tu
mamma cammella potrai ricordarglielo, ma non devi farlo al posto suo! La
pipì è sua, di Rinaldo, anche se quella nel bicchiere è una pipì finta.
Capito?" .
Mamma cammella e il cammellino Rinaldo fecero di sì con
la testa, avevano capito. Ma mentre se ne stavano già andando
ringraziando per il consiglio, il cammello sapiente pronunciò delle
strane parole: "Se son rose fioriranno. Gniiii!"
"Che vuole dire?" gli chiese mamma cammella.
"Vuol dire che tra due mesi se Rinaldo smette di fare pipì a letto, mi
mandate una cartolina con la scritta < le rose son fiorite > e io
capirò. Gniiii"
Ebbene, non ci crederai, ma due mesi più tardi il
cammello sapiente dalle tre gobbe ricevette una bella cartolina: da un
lato c'era una foto sorridente di Rinaldo e dall'altro la scritta "le rose son fiorite" gniiii".
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