Ti ho amato dal primo istante...

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lunedì 29 aprile 2013

Il fucile che non voleva sparare

C'era una volta un cacciatore, che aveva comprato un fucile nuovo.
Una mattina ando' nel bosco per provare il suo nuovo fucile: voleva sparare a tutti gli uccellini che incontrava.
Arrivato nel bosco il cacciatore si nascose fra gli alberi, imbraccio' il fucile e comincio' ad aspettare con pazienza.
Non passo' molto tempo che vide arrivare una rondine.
Era una mamma rondinella che volava in cerca di cibo per i suoi rondinini.
Solitamente non si spara alle rondini, ma quel giorno il cacciatore era così ansioso di provare il suo nuovo fucile che avrebbe sparato a qualsiasi animale, e cosi' prese la mira sul povero uccellino.
Il fucile pero' era fatato, e quando vide la rondinella che andava in cerca di cibo per i suoi figliolini, si impietosi' e decise di non ucciderla.
Il cacciatore punto' il fucile, tiro' il grilletto e... phum!!!!! Il fucile emise un forte botto, ma nessun colpo parti'.
La rondinella volo' via spaventata ma... viva!
Passo' un altro uccellino, e di nuovo il cacciatore prese la mira, tiro' il grilletto e booom!!! un altro forte rumore ma nessun proiettile parti' dal fucile; anche questo uccellino volo' via sano e salvo.
"Ma cosa succede al mio fucile, non spara!" disse il cacciatore ed apri' l'arma per controllare che fosse tutto a posto.
Tutto nel fucile funzionava alla perfezione, l'uomo lo ricarico' con le cartucce nuove, e riprese a sparare agli uccellini.
Phum! Phum! Phum phum phum!!!!!! spara e spara ma non colpiva niente.
Il fucile faceva solo un gran fracasso, ma neanche un pallino usciva dalla canna.
Tutto quel rumore servi' solo a spaventare gli uccelli che, avendo capito che li' c'era un cacciatore, andarono tutti a nascondersi.
Dopo qualche minuto non vi era piu' un uccellino in volo!
Il cacciatore si arrabbio'. "Maledizione! Questo dannato fucile non spara un solo colpo. Domani mi sentiranno in armeria!"
Stava per ricontrollare il fucile ma si blocco', bianco in volto per la paura.
Intorno a lui volava un insetto mostruoso.
Il cacciatore sapeva di essere allergico alle punture di insetto. Se quel mostro lo avesse punto, per lui non ci sarebbe stato scampo: lo avrebbe assalito uno shock anafilattico e sarebbe morto fra atroci dolori.
L'uomo era da solo, nel bosco non c'era nessuno a cui potesse chiedere aiuto, e quella mattina, nella fretta di uscire di casa per andare nel bosco a provare il suo nuovo fucile, aveva anche dimenticato di mettere la pomata per proteggersi dagli insetti e di prendere il cellulare; non poteva chiamare i soccorsi nel caso si fosse sentito male.
Penso' di uccidere l'insetto che gli ronzava ancora attorno minaccioso, ma aveva paura: se si fosse mosso e avesse sbagliato il colpo, il mostro lo avrebbe punto di sicuro per difendersi, e per lui sarebbe stata la fine.
"Mio Dio salvami!" prego' il cacciatore in preda al panico.
Ad un tratto senti' un frullìo d' ali., Vide arrivare in picchiata una rondine che... zac! Finalmente! Aveva trovato un ghiotto insetto da portare per pranzo ai suoi rondinini!
La mamma rondinella afferro' sicura l'insetto col becco e volo' via, verso il suo nido, dove la aspettavano affamati i suoi piccoli rondinini.
Il cacciatore tiro' un sospiro di sollievo. Ancora non riusciva a credere di essere scampato al pericolo mortale!
Aveva riconosciuto l'uccellino che lo aveva salvato; era la rondine che prima lui aveva tentato di abbattere col suo fucile.
"Meno male che non l'ho uccisa!" penso' il cacciatore con il cuore colmo di gratitudine.
In quel momento promise a se stesso e a Dio che mai piu' avrebbe sparato a un animale.
Il cacciatore scavo' una buca, ci butto' dentro il fucile, copri' la buca con la terra e se ne torno' a casa, dalla sua famiglia, felice come non lo era mai stato, perche' si sentiva piu' buono.
Passarono i mesi, gli anni.
Il fucile sotto la terra mise radici, e divento' un bellissimo albero, enorme, pieno di fiori e di frutti profumati.
Tanti uccellini fecero il nido fra i rami di quell'albero bellissimo, dove i proiettili dei cacciatori non arrivavano mai a colpirli.
Quando il vento soffiava fra i rami di quell'albero fatato, si udiva un canto che diceva cosi':
 
"io sono il fucile che non voleva sparare,
ad una rondine che volava nel cielo.
Cercava il cibo per i suoi rondinini,
e nel trovarlo salvo' il cacciatore:
ama la vita,
vivi col cuore!" ♥ 

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