Ci sono attimi ineluttabili e altri
transitori, incontri che credi ti cambino la vita e invece attraversano
una sola estate, e incontri con il sapore dell’avventura che ti
marchiano come un tatuaggio indelebile.
Nel 1997 mi
sono innamorata di mio marito, ma pensavo fosse solo un’avventura…
invece dopo 10 anni di convivenza e varie avventure, ci siamo sposati e
la mia testimone di nozze è stata la sua primogenita Claudia.
Dal
1997 al 2008 ho contribuito a crescere ed educare i figli di mio marito,
Claudia e Filippo, che nel mio cuore considero anche un po’ miei figli…
poi il 2008 ed il 2009 sono stati anni decisamente importanti! Dopo
essermi letteralmente “allenata” a fare la mamma, seppur a “part-time”
(week end alternati, mio marito era uno dei tanti papà divorziati), era
giunto il momento di farla davvero la mamma… a tempo pieno! ;-)
Ad
agosto siamo andati una settimana al lago dai miei genitori e… in una
sera d’agosto è accaduta la magia, ma ancora non sapevo che era
accaduta…
Soltanto settimane dopo, il 10 settembre 2008 in seguito
ad un ritardo, ho fatto il test di gravidanza e alla comparsa di quelle
due righe rosa, il mio cuore ha fatto bum! È letteralmente scoppiato
dalla gioia!!! Il giorno dopo sono andata dal mio medico e gli ho
orgogliosamente mostrato lo stick del test di gravidanza, ma lui dopo
avermi sorriso, mi ha detto che in medicina quei test non sono validi e
mi ha prescritto gli esami che sono prontamente andata a fare la mattina
successiva. L’esito di tali esami l’ho ritirato il giorno dopo. Per 3
giorni avrei voluto prendere il telefono e chiamare tutti per annunciare
di questa mia immensa gioia, ma stranamente non sono stata impulsiva
come al solito. Ora, se lo stick non mentiva e l’avrei saputo dagli
esami, stavo per diventare mamma, avrei avuto una certa dose di
responsabilità e dovevo fin da quegli istanti mostrarmi all’altezza
della situazione.
L’esito degli esami è stato positivo e a quel
punto alla sera io e mio marito abbiamo festeggiato con una pizza e
stringendoci la mano. Dopo cena, ho chiamato i miei genitori e dopo aver
chiesto loro come stavano e se …erano seduti… gli ho detto che di lì a
più o meno 9 mesi (una gravidanza in teoria dura 9 mesi… però non si sa
mai… io ad esempio se non nascevo all’ottavo mese…bè…non ero qui a
scrivere!) sarebbero diventati nonni. Silenzio nella linea per alcuni
secondi, poi ho chiesto a mia mamma se era ancora lì e… è uscita dal
telefono letteralmente una “valanga” di entusiasmo!!!
Fin dalle
prime settimane i controlli e gli esami son stati frequenti. All’epoca
lavoravo presso la BASF Srl a tempo determinato e… inizialmente è stata
dura prendere i permessi per gli esami senza insospettire capi e
colleghi che iniziavano a fare domande… il capo poi un giorno mi ha
chiamata nel suo ufficio e mi ha detto: “Miriam, ma con tutti questi
permessi… non è che sta cercando un altro impiego, visto che qui è a
tempo determinato?” In quel momento, ho sorriso e…gli ho detto la
verità: ero al 4° mese di gestazione, la pancia ancora non si mostrava
nella sua rotondità, ma io avevo passato il primo trimestre, quello più a
rischio per un’eventuale perdita ed io ero raggiante, al settimo cielo,
anzi no, per dirla alla Moccia, ero proprio “3 metri sopra il cielo”!
Il capo mi disse: “in effetti a guardarti bene, emani una luce
particolare… sembra che tu stia vivendo uno stato di grazia”. Eh si,
aveva ragione!
I mesi passavano, il pancione cresceva e io mi
sentivo non bene, ma strabene! Durante tutta la gravidanza sono stata
straordinariamente bene, mi sentivo bene io, dentro di me. Ero
consapevole che dentro di me stava crescendo una vita ed ero molto più
che “3 metri sopra il cielo”! Sentire crescere dentro di sé una vita è
l’emozione più bella da vivere, e questa sensazione un uomo non sa cosa
sia… è una prerogativa tutta femminile! ;-) A volte quando sentivo
muovere la creatura che stava crescendo dentro di me, chiamavo mio
marito per farglielo sentire, ma…nell’istante in cui arrivava, il
movimento non c’era più… era come se anche questa vita dentro me volesse
far vivere solo a me questa grandissima e bellissima emozione! A volte
mio marito vedeva e sentiva mettendo la mano sul pancione il movimento
di quel piccolo essere che giorno dopo giorno cresceva, e allora anche
lui capiva quanta bellezza c’era in quella magia! Si perché la vita che
si forma è un miracolo, una magia… il miracolo divino! È grazie a Dio se
ho avuto la fortuna di diventare mamma e di avere un bambino bello e
sano come il mio Riccardo. Ringrazio Dio ogni sera, mentre recito le
preghiere con mio figlio poco prima della nanna.
Ho saputo che era
un maschietto al 5° mese, quando ho fatto l’ecografia morfologica.
Inizialmente non volevo sapere il sesso del nascituro, né io né mio
marito. Per noi l’importante era che crescesse bene e fosse sano, in
salute. Tutto il resto era un dono ulteriore del Signore. Un paio di
mesi prima con l’ecografia translucenza nucale (esame preventivo per
vedere se tutto procede bene e se il bambino che sta per nascere possa o
meno avere problemi di salute… essere down o meno…), sono stata
parecchio tesa fino all’esito di tale esame. Temevo che il mio sogno di
diventare mamma potesse essere rovinato dalla triste tragedia di sapere
che la creatura che portavo in grembo non fosse sana… Sarò egoista e
poco cattolica, ma se la creatura che portavo in grembo non fosse stata
sana, avrei fatto prima ulteriori esami, ma se ancora avessero
confermato ciò, avrei agito in un solo modo: aborto. Se sapessi di
essere incinta e di portare in grembo una creatura non sana, non
riuscirei a portare avanti la gravidanza. So che per i cattolici non si
dovrebbe fare, ma poi un bambino non sano da adulto quando non ci sono
più i genitori cosa fa ? Sarò egoista a pensarla così, ma non me la
sento di mettere al mondo degli esseri meno fortunati.
Comunque, la
translucenza nucale aveva dato l’esito desiderato e io ero corsa in
chiesa ad accendere una candela per la creatura che cresceva dentro di
me ed era sana. Poi al 5° mese con l’ecografia morfologica, il dottore
chiese a me e a mio marito se volevamo sapere il sesso del nascituro.
Alla nostra risposta affermativa (così ci saremmo organizzati per i vari
corredini), esclamò: “è un maschio! Guardi qui signora, è un bel
maschietto e non lo nasconde!” Ci mettemmo tutti e tre a ridere e sentii
muovere il mio pargolo e lo sentirono e videro anche mio marito e il
dottore.
I mesi passavano e il mio pancione lievitava letteralmente!
Si dice che a chi aspetta un maschietto, gli si ingrossa la pancia,
mentre a chi aspetta una femminuccia, gli si ingrossa anche il sedere…
mah… non so ancora per la femminuccia, so solo che quando arrivavo io,
il pancione si notava eccome! :-P Tanto è vero che mio cognato scherzava
sempre dicendo che probabilmente erano in due nel pancione e uno si
nascondeva quando facevo le ecografie!
La data presunta del parto
era stata fatta approssimativamente perché dall’emozione mi ero
completamente dimenticata di quando avevo avuto l’ultima mestruazione e
quindi i calcoli del ginecologo sono stati fatti su un range di giorni:
dal 6 al 10 maggio. Dai primi di maggio, vista la mole del mio pancione e
l’inizio di un po’ di pressione che faceva la pazzerella, ho iniziato i
monitoraggi. Altra grandissima emozione sentire il cuoricino del tuo
bambino che si muove dentro te! Un po’ barboso per i futuri papà, perché
i monitoraggi durano un’oretta, a volte un po’ di più, a volte un po’
di meno… e loro restano fuori in attesa…
Negli ultimi giorni
assistevo a chiamate, messaggini, e-mail e quant’altro per sapere se il
piccolo Riccardo fosse nato o meno… era un vero e proprio “toto-Ricky” …
tutti volevano vederlo e coccolarlo, ma lui stava troppo bene dove si
trovava. E poi, solo successivamente alla sua nascita facendo memoria
della mia ultima mestruazione prima di accorgermi di essere rimasta
incinta, ho capito che non era per niente in ritardo, anzi fin dalla
nascita il mio Ricky è stato un vero e proprio orologino! Puntualissimo!
;-)
Ho eseguito l’ultimo monitoraggio martedì 12 maggio 2009 e il
ginecologo mi ha prenotato per il venerdì 15 maggio 2009 l’altro
monitoraggio. Quella notte ho dormito benissimo fino alle 5 del mattino,
poi mentre mio marito dormiva, mi son messa a fare le parole crociate.
Alle sei meno cinque ho iniziato a sentire un calore provenire dal mio
basso ventre e a sentirmi bagnata. Ho guardato il letto e ho visto una
piccola chiazza umida incolore. Sono andata in bagno e altra acqua è
uscita. Allora, come mi avevano detto al corso preparto, mi sono lavata e
messa l’assorbente post-parto (enorme, quasi come un pannolino per
bimbi :-P) e solo dopo essermi lavata ho chiamato mio marito dicendogli
che era ora, Riccardo stava per nascere. Stranamente io sono stata calma
e serena, emozionatissima, ma calma, mentre mio marito è schizzato dal
letto e non capiva più cosa doveva fare: era più agitato di me! :-P
Siamo arrivati all’ospedale alle 7. Mi hanno misurato pressione al
pronto soccorso mentre aspettavo l’arrivo del ginecologo. Dopo la
visita, mi hanno portata in camera, ho indossato la camicia da notte e
sono scesa in sala parto. La sala parto si chiamava “Zaffiro”. Lì hanno
iniziato a farmi la flebo di ossitocina (per far venire le contrazioni
più forti per eventuale spinta del nascituro). Prima avevo contrazioni
ma distanti circa una decina di minuti una dall’altra e non tanto forti
come quando mi hanno messo la flebo! :-P Mio marito cercava di farmi
sorridere, dicendo che lui non sentiva nessun dolore… eh… però
nonostante tutto, son stata brava a detta di tutti i medici e delle
ostetriche, perché ero l’unica che soffriva in silenzio… non so poi se
il mio bimbo fosse nato in maniera consueta se stavo ancora buona
buonina… so solo che al terzo turno di ostetriche e dopo 12 ore di
travaglio ero riuscita solo a dilatarmi di 7,5 – 8 cm… e poi dopo che il
primario mi ha visitata, è stato riscontrato che se Ricky avesse spinto
anche lui, sarebbe stato pericoloso perché si stava incanalando in un
“girocollo” del cordone ombelicale… così alle 17,30 il primario ha
ordinato a tutto il suo staff di prepararmi per la sala operatoria:
cesario!
Dopo avermi anestetizzato con l’epidurale e dopo avermi tagliato la pancia, alle 17,55 è nato il mio tesoro!!!
In sala operatoria mio marito non ha potuto entrare, così dopo aver
chiesto quanto tempo occorreva, è sceso a portare in auto la camicia
sporca e avendo ricevuto dall’ostetrica di turno la risposta che ci
sarebbe voluto circa un’oretta, è passato dal bar dell’ospedale per
mangiarsi un panino (dalle 6 del mattino alle 17,30 che non mangiava…).
Purtroppo per lui l’ostetrica intendeva un’oretta da quando mi avrebbero
tagliato la pancia e poi una volta nato Riccardo ricucita… così mentre
stava per addentare il panino, suonò il suo cellulare e la neo nonna
nonché mia mamma gli urlava felicissima di come era bello il nostro
bimbo che stavano pulendo e visitando alla nursery. Così a parte io, la
mamma, i primi a vedere il mio pargolo son stati i nonni!
Mio marito
ha preferito starmi vicino nella sala post parto, anche perché doveva
controllare che la flebo non si muovesse: l’epidurale mi ha fatto
tremare dal freddo per un’ora intera! Ma tremare come non ho mai fatto,
non riuscivo a tenere fermi i denti! Però nel frattempo con l’unica mano
libera (la mano della flebo me la stringeva e scaldava mio marito!),
mandavo sms a tutti coloro che conoscevo per annunciare la nascita del
mio patato!!!
13 maggio 2009 una data speciale, il giorno in
cui si ricorda la Madonna di Fatima e adesso un evento speciale per il
mio cuore: la nascita di mio figlio! Sono mamma! Adesso la vita non
sarà più la stessa… adesso ci sei tu, Riccardo, a riempirla! Da oggi
inizia la nostra storia d’amore. Tra una madre e un figlio, un
sentimento definitivo, per sempre. Niente mi è mai sembrato così
definitivo come l’amore che provo già per te. Benvenuto in questo mondo,
Riccardo. Aspettando te ho vissuto la mia vita, da adesso la vivrò con
te. ♥
Tua mamma Mi.
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