Ti ho amato dal primo istante...

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giovedì 11 aprile 2013

IL SOLDATINO DI PIOMBO


“Mamma, guarda come sono belli!” esclamò il bambino saltellando dalla gioia. Aveva appena aperto il coperchio della scatola di legno, il suo nuovo regalo, con grande impazienza, e ora poteva ammirarne il contenuto: una ventina di soldatini di piombo allineati come in una parata. Le uniformi rosso fiammante davano ai piccoli soldati un portamento fiero. Indossavano giacche color rosso scarlatto, pantaloni blu scuro, cappelli neri con piume rosse e bianche.

Ogni soldatino portava con fierezza in mano un libro diverso, su cui erano scritte parole antichissime di saggezza. Era un esercito di Guerrieri di Luce!
Il bambino li estrasse delicatamente dalla scatola uno a uno e li mise sul tavolo, guardandoli meravigliato.

“Uno, due, tre … diciannove e … venti … Ehi mamma!” esclamò il bambino un po’ rattristato. “Ma c’è un soldatino rotto!”

Si trattava, invece, di un soldatino con una gamba sola perché, quando era stato creato, era l’ultimo e il piombo fuso quel giorno non era bastato per fargli due gambe, così aveva dovuto accontentarsi … di una!

La mamma si avvicinò, lo guardò attentamente e fece osservare al figlio: “Eppure guarda … sta perfettamente dritto come gli altri e, dal suo sguardo, mi sembra anche più coraggioso!” “Hai ragione” ammise il figlio “sta dritto come gli altri e in più sembra più coraggioso!”
“Per ogni cosa che manca … viene donato qualcos’altro di speciale!” sorrise la mamma, mentre il bambino sentì crescere la simpatia verso quello strano soldatino, tanto che divenne subito il suo preferito.

“Vi sistemerò nel posto più bello della stanza!” disse ai suoi nuovi amici. “E per te” continuò rivolgendosi al suo favorito “ho il posto più bello di tutti: proprio qui al centro della tavola!” gli sussurrò mentre lo teneva fra le mani e lo posizionava davanti a un bellissimo castello di carta.

Si trattava di un magnifico castello, costruito con così tanta cura da sembrare vero! Il suo tetto sembrava d’ardesia, le mura parevano di vera pietra e addirittura, sulla loro superficie, si distinguevano riflessi dorati, una lunga scala era bordata con delle ringhiere che assomigliavano in tutto e per tutto al ferro e, in ultimo, un bellissimo ponte levatoio introduceva al suo interno.

Il castello sorgeva proprio nel mezzo di un parco verdeggiante, ricco di alberi secolari, piante multicolori e fontane zampillanti. Due cigni bianchissimi navigavano maestosamente in un lago di carta argentata. 

Ma la cosa più interessante era una graziosa ballerina che stava sulla porta d’entrata: portava biondi capelli raccolti in trecce, aveva occhi limpidi come l’acqua del lago e un sorriso dolce e attraente, che la rendeva sicuramente la più bella delle ballerine. Indossava un vestito leggero color verde acqua, stretto in vita, che la faceva sembrare ancora più delicata e fragile.

Con le braccia alzate sopra la testa, rimaneva in perfetto equilibrio sulla punta di un piede … “Anche lei! …” pensò il soldatino di piombo (l’altra gamba, tesa in aria, era in parte nascosta dall’ampia gonna …).

La visione di quella creatura elegante e leggiadra fece sussultare il cuore del soldatino.
Dallo stesso istante in cui la vide, gli parve di riconoscere un altro essere simile a lui, con una gamba sola, anche se lei era molto più bella, tanto bella che non riusciva a smettere di guardarla. Ora non era più l’unico ad avere una sola gamba! Ora c’era lei, la bellissima ballerina di cui già si sentiva perdutamente innamorato.

La tua richiesta il Cielo ha ascoltato,
mio coraggioso e buon soldato.
Fra i molti possibili tu hai attirato
l’incontro che hai tanto desiderato.
L’Energia dei tuoi pensieri,
quelli di oggi e quelli di ieri,
ti fa incontrare chi, come te, sta su una gamba sola …
e la cosa già ti commuove e ti consola.

“Devo assolutamente conoscerla, parlare con lei!” decise il nostro buon soldato dallo sguardo fiero, e subito cominciò ad architettare un piano per farle visita non appena fosse giunta sera. Ne occorreva uno e alla svelta, impeccabile ed efficace. “Prima di tutto devo fare in modo che lui non mi trovi…” pensò riferendosi al bambino. Certamente a fine giornata avrebbe riposto in ordine i suoi giochi – tutti i bambini lo fanno, lo aveva sentito dire – e se lo avesse trovato e allineato nella scatola … come avrebbe potuto raggiungere la sua amata ballerina?
Il soldatino si lasciò così scivolare dietro a un cofanetto, e lì rimase sdraiato e immobile.

Come previsto, il bambino rimise i suoi soldati nella scatola, dimenticandosi del nostro eroe!
Venuta la sera, il silenzio invase la casa.

Tutti i suoi abitanti dormivano tranquillamente … ad eccezione dei giocattoli, naturalmente!
Pochi sanno che è proprio di notte, mentre tutti dormono, che i giocattoli si animano! Ne combinano di tutti i colori! E proprio di tutti i colori ne combinarono, quella notte, i giocattoli di quella casa!

Nella penombra, incominciò una folle scorribanda: i palloni giocarono ai quattro cantoni, gli animali di peluche fecero alcune piroette e i soldatini di piombo sfilarono al suono del tamburo di un clown variopinto.

In mezzo a tutta questa agitazione, rimanevano tranquilli solamente la ballerina di carta, sempre elegante nella sua posa acrobatica, e il soldatino di piombo che, nascosto, continuava a fissarla. “Quant’è bella!” continuava a dirsi sbirciando dalla fessura del cofanetto … Ma, malgrado la sua aria coraggiosa, era timido e ritardava di minuto in minuto il momento dell’incontro.

Tutto preso dai suoi pensieri, non si accorse che nell’ombra … qualcuno lo stava osservando!
Si trattava di uno gnomo grassoccio, dall’aria un po’ spaurita, da sempre innamorato follemente della ballerina. Questi lo fissava col suo sguardo languido, sospirando … “Eh, ora che sei arrivato tu, così giovane, bello e forte … lei non vorrà più saperne di me …” e intanto due grossi lacrimoni gli rigarono il volto.

A quelle parole, il soldatino di piombo rispose molto stupito: “Ma come? Tu hai tutte e due le gambe, sei molto più bello di me, perché temi la mia presenza?”
“Sì, ma io sono goffo, timido e ogni volta che cerco di parlare con lei balbetto e…”

Eh caro gnomo, mio buon soldatino,
avete incontrato sul vostro cammino
una gran bella lezione di vita:
la bellezza è cosa assai delicata
ed è difficile al di fuori trovare
ciò che dentro se stessi non si riesce a vedere.
Perciò accetta questo consiglio, giocoso gnomo:
ama prima te stesso perché sei un dono!
Tu sai scherzare, far ridere tanto,
la tua allegria trasforma in riso il pianto!
E anche tu, soldato del Re,
abbi più fiducia in te!
E l’Universo ti invierà, anche,
chi guarderà i tuoi occhi, non le tue gambe!

Così trascorse la notte e presto arrivò il mattino, quando il bambino si accorse che il soldatino di piombo era rimasto nascosto dietro al cofanetto.
“Ah, ecco dov’eri finito!” gli disse mentre lo prendeva e lo posava sul davanzale della finestra … aperta. Immediatamente, una folata di vento lo fece cadere nel vuoto. Girando su se stesso, la testa in basso e i piedi in alto, cadde vertiginosamente. Non potendo chiudere gli occhi … vide avvicinarsi a gran velocità il terreno. “Ora mi spezzerò!” pensava fra sé il coraggioso soldato, ma la sua espressione rimase fiera e coraggiosa come sempre.

Bravo soldato dalla nobile natura!
Proprio così devi parlare alla tua paura: guardala in faccia, non lasciarti intimorir dal suo passaggio,
la paura cede sempre il passo al coraggio!

Quando smise di volare, si accorse che non si era affatto spezzato, perché la punta del libro che portava in mano si era conficcata nel terreno, impedendogli di arrivare al suolo. L’antica saggezza … gli aveva salvato la vita!

Intanto il bambino si era precipitato in strada per cercarlo, ma le carrozze e i passanti lo nascosero ai suoi occhi. 

Disperato, ritornò a casa, piangendo la perdita del suo soldatino preferito.
Di lì a qualche momento, cominciò a scatenarsi un forte temporale estivo. In un attimo si formarono dappertutto rivoli d’acqua che inondarono quasi tutta la strada. Passavano di lì due candidi vecchietti dall’animo gentile che, vedendo il soldatino quasi del tutto sommerso dall’acqua, in pericolo di vita, ebbero la magnifica idea di costruirgli una barchetta di carta, metterlo dentro e appoggiare delicatamente l’imbarcazione sull’acqua. Gli Angeli arrivano sempre in soccorso di chi ne ha bisogno … Non sempre, però, hanno le ali …

La pioggia cadeva e cadeva, e il livello d’acqua per la strada saliva sempre più. La fragile imbarcazione, contenente il prezioso carico del soldatino sballottato, viaggiava ormai a gran velocità verso una destinazione ignota …

Il soldatino si allontanava sempre più dalla casa del bambino  … e dalla sua amata ballerina! Guardava la strada diventare piccola, sempre più piccola, man mano che la barchetta si allontanava … e si sentiva solo e disperato. Inoltre, stava velocemente scendendo la sera, e questo non faceva che accrescere la sua tristezza. 

Passò momenti interminabili nell’oscurità, bagnato dagli spruzzi dell’acqua agitata.
L’aria si riempì di un odore nauseabondo: ma allora … il buio che vedeva … non era la sera … ben presto si accorse di esser finito nelle fogne!
Ma ogni notte è sempre seguita dal giorno, e ogni tempesta ha sempre la sua fine.

Così, proprio mentre era al colmo dello sconforto, vide la luce del sole in lontananza. La luce si fece sempre più forte e divenne un grande varco aperto sulla campagna e la libertà.
Pfui … sono sano e salvo …” pensò il soldatino sospirando con sollievo. 

Invece i suoi dispiaceri non erano ancora finiti: un enorme topo di fogna, dall’aria ben poco amichevole e rassicurante, bloccava l’uscita. I suoi occhi acuti avevano notato il naufrago che stava cercando una via d’uscita.

Ma il soffio degli Angeli arriva perfino … dentro le fogne … E fu così che Essi soffiarono ancora e ancora, fino a rendere la corrente così forte che il topo, malgrado le sue cattive intenzioni, non riuscì ad afferrare la barchetta di carta e, tutto arrabbiato e offeso, ben presto si allontanò. 

Scampato il pericolo, la barchetta di carta continuò il suo viaggio attraverso i prati e i campi. Il corso d’acqua s’allargò diventando un ruscello. In piedi sull’imbarcazione, il soldatino di piombo osservava i fiori che ornavano le rive tranquille.
Dopo questa momentanea calma, però, l’acqua divenne sempre più agitata, e il ruscello si trasformò in una cascata che si riversava in un lago.

Questa volta la corrente era troppo forte e una piccola, leggera barchetta di carta non era in grado di sostenerla … E infatti si capovolse. Il soldatino di piombo colò a picco!
“Addio graziosa ballerina!” disse il suo cuore mentre scendeva nell’acqua profonda.
Improvvisamente, un enorme pesce che girovagava lo scambiò per una preda di cui era goloso, e in un sol boccone lo afferrò e lo inghiottì tutto intero!
Per il soldatino di piombo ci fu di nuovo l’oscurità …

Mi senti di là dentro mio buon soldatino?
Abbi fiducia nel buon Destino!
Non disperare, non abbandonare il coraggio:
non è ancora finito il tuo lungo viaggio!
Voglio dirti una cosa che mi ha insegnato la Vita:
non è finita finchè … non è finita!

Poco dopo, il pesce venne catturato dalla rete di un pescatore del mercato. Il Destino volle poi che il pesce fosse comprato … dalla mamma del bambino. E così, aprendo il ventre dell’animale per pulirlo, fu meravigliata di trovarci … il soldatino perduto per il quale il suo bimbo aveva versato tante lacrime!

La mamma ne fu felicissima e decise di fare una sorpresa al suo bambino: prese il soldatino, lo pulì ben bene e lo mise sul tavolo, proprio vicino al castello di cartone.

Nel rivederlo, anche la ballerina fu molto stupita … e molto contenta: gli mandò un sorriso così dolce, ma così dolce, che il soldatino capì che anche lei lo amava!

Quanto fu grande la felicità che provò! Non sapeva neanche descriverla! Dopo tante disavventure e paure … ma ora non voleva pensarci più, ora contava soltanto il radioso sorriso di lei, la sua grazia, il suo sguardo gentile … era ancora più bella di come lui la ricordava!

Anche il simpatico gnometto da sempre innamorato della ballerina – ricordate? – vedendo quegli sguardi pieni d’Amore … capì di non avere speranza, ma sorrise perché sapeva che lei sarebbe stata felice col suo soldatino. 

Quando arrivò il bambino nella stanza … non vi dico la sua gioia! Il suo amico, il suo più caro amico era ritornato! Pensava che non lo avrebbe visto mai più, e invece …
“Ora ti metto in un posto sicuro, un posto in cui non correrai pericoli, ti terrò sempre con me!” 

Così prese il soldatino di piombo e lo mise all’interno del castello, proprio accanto alla ballerina. Entrambi sarebbero stati protetti dalle mura: nessun vento, nessun pericolo li avrebbe raggiunti e il bambino avrebbe potuto giocare con loro tutte le volte che lo avesse desiderato.

Il nostro Guerriero di Luce era finalmente tornato nel posto che gli spettava. Tutte le prove che aveva superato lo avevano reso ancora più forte, e felice di essere vivo! Ora sapeva apprezzare con tutto il suo cuore la fortuna di avere una casa in cui non si corrono pericoli, un amico che lo aveva accolto con tanto calore … e l’amore della bella ballerina che aveva rischiato di non vedere mai più!

“Grazie” fu la sola cosa che disse, e l’Universo gli sorrise.

Qui non finisce la storia del soldatino di piombo, qui comincia … Ma io non la posso più raccontare, perché la vera felicità … non contiene parole.

(Marina Iuele, "7 piccole storie...riscritte per te")

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